Geraldo Pedroso de
Araújo Dias (João Pessoa, 12 settembre 1935), meglio conosciuto con il nome d’arte
Geraldo Vandré è ancora oggi uno dei maggiori compositori e cantanti brasiliani. Il suo soprannome è
un’abbreviazione del cognome del padre, José Vandregísilo. Molti i suoi
successi discografici – fra le altre, Quem
Quiser Encontrar o Amor, Fica Mal com
Deus, Menino das Laranjas e Aruanda – ma una canzone in particolare merita la nostra
attenzione per il suo valore artistico e storico: Pra não Dizer que não Falei de Flores. La canzone, composta nel
1968 in occasione del III Festival
Internacional da Canção, divenne presto l’inno della resistenza del
movimento civile e studentesco che si opponeva alla dittatura militare
(1964-1985). Il ritornello, "Vem, vamos embora / Que esperar não é saber /
Quem sabe faz a hora, / Não espera acontecer" venne interpretato come una
chiamata alla lotta armata contro i dittatori. La canzone arrivò seconda al
Festival, perdendo contro Sabiá, di
Chico Buarque e Tom Jobim.
Nello stesso anno la
canzone venne censurata e Geraldo Vandré costretto all’esilio. Dopo alcuni
giorni trascorsi nell’abitazione della vedova di Guimarães Rosa, deceduto l’anno
precedente, il compositore si trasferì in Cile e in Francia. Fece ritorno in
Brasile nel 1973, dove ancora oggi vive e compone.
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