Rubem
Fonseca, Diario di un
libertino
Rufus,
scrittore in fase calante, il 1 gennaio decide di registrare un diario le sue
peripezie sentimentali e le sue considerazioni personali. In quel periodo si
trova in una relazione con una donna – dal nome di casanoviana memoria di
Henriette – che ben presto volgerà al termine. Ma l’e-mail di Clorinda, giovane
fan dell’opera letteraria di Rufus, cambierà per sempre il corso della sua
vita. Fra coinvolgimenti sentimentali al limite dell’incesto involontario,
torbide vicende di droga e sadomasochismo, accuse di violenze carnale e
uccisioni sospette, Rufus si troverà a dirimere una vicenda complicatissima,
dalla quale uscirà completamente cambiato.
I
giapponesi hanno un proverbio: un tipo inizia a invecchiare quando non vuole
più apprendere. Il mio proverbio è che il tipo in questione inizia a
invecchiare quando non vuole più amare, quando perde l’entusiasmo per la
comunione sessuale, non ha più il coraggio di affrontare l’incandescenza, le
raffinatezze erotiche e anche le delusioni, afflizioni, e la logistica
esasperante dell’avventura amorosa. È necessario, come afferma il Don Giovanni
di Molière, mantenere uno sguardo attento ai meriti di tutte le donne, rendere
omaggio a ognuna e pagare il tributo a ognuna di loro il tributo a cui ci
obbliga la natura.
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