DAL 28 MARZO IN LIBRERIA
Che parlino le pietre
David Machado
(Cavallo di Ferro, pp.320, euro 16,90, EAN 978 88 79 07 107 9)
“Il problema della storia è che la possiamo
guardare da varie angolazioni e non ci sembrerà mai la stessa. Qualcosa di
simile Valdemar imparerà a suo modo, ma forse sarà troppo tardi”.
(David
Machado)
Durante il tempo
del regime militare di Salazar, nel giorno del suo matrimonio, Nicolau Manuel
viene portato in commissariato dalla Polizia politica per un interrogatorio e
non fa più ritorno. Erano gli anni delle dittature totalitarie, gli anni in cui
anche le principali libertà umane erano negate.
Oggi Nicolau è un
uomo vecchio, disilluso e disincantato. Trascorre le sue giornate davanti allo
schermo di un televisore e custodisce nell’animo un unico grande rimpianto: non
avere avuto mai l’opportunità di spiegare a Graça dos Penedo, l’amore della sua
vita, il motivo dell’abbandono sull’altare.
Valdemar, suo
nipote, è un giovane adolescente obeso che ama terrorizzare i suoi compagni di
scuola e ascoltare la musica di sconosciute band heavy metal con la sua
fidanzata anoressica, Alice. Vive le frustrazioni della sua età, in costante
conflitto con un padre soffocante e una madre lontana. Determinato a fare luce
sul passato doloroso quanto torbido del nonno, Valdemar inizia a curare un
diario personale e intraprende un cammino a ritroso sino al fatidico giorno in
cui Nicolau Manuel, mezzo secolo prima, venne sequestrato dalla PIDE.
Ne emergerà una
narrazione carica di equivoci, destini incrociati, tradimenti e perversioni,
attraverso la quale si comprenderà che il passato è l’unica arma per vivere in
modo pieno e consapevole il presente.
Che parlino le pietre è un trattato
sulla memoria e sulla sua incertezza, sulla verità e la menzogna, sulla sottile
linea che le separa. Un romanzo intenso che indaga le debolezze e le sofferenze
dell’animo umano, dalla violenza del regime di Salazar alle frustrazioni di un
giovane problematico che affronta il duro compito della crescita, nella speranza
di un futuro migliore.
Tra ricordi
confusi, segreti mai svelati, confessioni, David Machado accompagna il lettore
lungo un cammino fatto di opportunità mancate e coincidenze, tessendo le fila
di una narrazione coinvolgente in cui la finzione letteraria diventa
un’occasione per rivivere una delle pagine più dolorose della Storia portoghese.
David Machado (Lisbona, 1978) è una delle grandi
promesse della letteratura portoghese. Nel 2005 con il racconto per bambini A
Noite dos Animais Inventados ha vinto il
Prémio Branquinho da Fonseca della Fondazione Calouste Gulbenkian e del
quotidiano “Expresso”. Oltre a libri di letteratura infantile, è autore di
numerosi racconti, sparsi in antologie e riviste letterarie, pubblicati in
Italia, Germania, Regno Unito, Norvegia, Islanda e Marocco. Il suo primo
romanzo, Il favoloso teatro del gigante,
è stato edito in Italia nel 2009 sempre da Cavallo di Ferro.
Di Il favoloso teatro del
gigante hanno scritto:
"In Il favoloso teatro del gigante, David
Machado ha creato un mondo barocco e romantico, impastato di realismo magico,
dove le cose più incredibili succedono senza che ci sia niente di strano".
Pulp
"Favoloso è
il romanzo stesso. Di un'allegria contagiosa, con una capacità di incantare il
lettore che non si vedeva da tempo" Actual/Expresso, Portogallo
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