venerdì 28 gennaio 2011

José e Pilar, Tudo Pode Ser Contado de Outra Maneira

Dopo esser stato acclamato come il miglior documentario mai realizzato in Portogallo e aver richiamato un pubblico di 30000 spettatori in Brasile, José e Pilar, di Miguel Gonçalves Mendes, esce oggi nelle sale cinematografiche di 8 città spagnole. In una prima fase il film uscirà contemporaneamente a Madrid, Barcellona, Valencia, Valladolid, Salamanca, Lanzarote, Málaga, Granada e poi in altre città spagnole. Prodotto dalla JumpCut e coprodotto dai fratelli Almodóvar e dall’ acclamato regista di Cidade de Deus, Fernando Mereilles, José e Pilar  mostra la dimensione etica e personale dello scrittore José Saramago nella vita di tutti i giorni accanto alla moglie Pilar del Río. Il documentario mostra Saramago durante i momenti più intimi della vita domestica con la moglie, come quando assistono alla proiezione del cartone animato Wall-e. O durante momenti più accesi, come quando discute di politica con la moglie.  O ancora, durante momenti di intima confessione, come il racconto del primo incontro fra i due: lui, scrittore, lei giornalista, di 28 anni più giovane.
“José era un intellettuale, io no. Io organizzavo il contesto. Ma con la consapevolezza che l’importante era l’intellettuale. Perché qualsiasi persona riesce nella vita, nella realizzazione della vita. Ma le persone che arricchiscono tutte le altre sono molto poche. José era una di queste”. -Pilar del Río-
“Era un intellettuale di rispetto, con grandi idee. Ogni romanzo che scriveva partiva da un’idea molto forte. Tutti diventano ciechi, la penisola iberica si stacca dall’Europa, appare la caverna di Platone, tutti smettono di morire, alla stessa ora, nello stesso momento. A partire da queste idee si sviluppava e si realizzava il romanzo”. -Pilar del Río-
 “Pensai di raccontare una storia, non un documentario. La storia di un uomo che sta scrivendo un libro, soffre e ha paura di non riuscire a finirlo, ma che poi riesce ad acquistare sicurezza e serenità. Pensai che la cosa più interessante fosse quella di mostrare quello che lo scrittore premio Nobel fa. Oltre a scrivere ascoltando musica classica”. -Miguel Gonçalves Mendes-
Nel film, in cui si mostra il processo della scrittura de Il viaggio dell’elefante, passando per la sua pubblicazione e la presentazione in Brasile, è possibile vedere l’importanza di Pilar per Saramago. E’ lei che organizza la sua agenda, lavora come agente e incentiva il marito. Mendes, che aspettò quattro anni prima di finire il film, è riuscito a dipingere l’intimità famigliare, senza essere invasivo. La videocamera sta lì, i personaggi  lo sanno, ma agiscono naturalmente.
Un film che vorremmo definitivamente vedere anche nelle sale italiane.