sabato 27 ottobre 2012

Riqualificazione della favela Paraisópolis nell'ambito del concorso Global Holcim Awards




Il Global Holcim Awards è un concorso internazionale sulla bioarchitettura che premia i progetti architettonici maggiormente innovativi e tecnologici. A valutare gli elaborati è stata una giuria presieduta da Enrique Norten, che tiene conto dei seguenti parametri: innovazione, impatto sociale, uso delle risorse, fattibilità economica, estetica. La medaglia d’argento è toccata al progetto di riqualificazione di una favela in Brasile, Paraisópolis (il vincitore è stato il progetto per la costruzione di una scuola passiva in Burkina Faso, mentre il terzo posto è stato aggiudicato dalla progettazione di una piscina naturale a Berlino).

Finalmente una bella notizia.

Paraisópolis rappresenta una delle più vaste e popolate favela di São Paulo: qui si prevede lo smantellamento di diverse strutture dismesse e vetuste e la loro sostituzione con uno spazio pubblico terrazzato con parti dedicate all'agricoltura urbana, un impianto di gestione delle acque, centri sportivi e ricreativi ed infrastrutture di trasporto. É stato per moltissimi anni un quartiere senza fogne né strade, in balia degli eventi atmosferici che ne hanno tormentato l'esistenza e degradato ulteriormente la morfologia a causa di frane disastrose. Presto verranno attivati sistemi di trasporto pubblico, sono già in costruzione sistemi di drenaggio del terreno, verranno realizzati campi sportivi, una scuola di musica e numerosi negozi. Molta cura verrà anche prestata al rilancio dell'economia agraria partendo dal recupero dei piccoli orti. Il tutto sarà alimentato grazie a dispositivi che producono energia ricavata dall'uso di fonti rinnovabili.

Trasformare una zona erosa e degradata in un'area pubblica produttiva e dinamica: lodevole iniziativa. Il nostro augurio è che questo progetto possa presto diventare una realtà e un esempio per la rivalutazione di altre zone svantaggiate dal punto di vista geografico ed economico.

mercoledì 24 ottobre 2012

Fernando Pessoa, "Il libro del genio e della follia"


È in libreria dal 9 ottobre l'edizione italiana de Il libro del genio e della follia di Fernando Pessoa, a cura di Giulia Lanciani (Mondadori, 480 pp., 22 euro).



Fernando Pessoa è una figura altissima, enigmatica e difficilmente classificabile, del Novecento letterario portoghese e della modernità in genere, esempio sconcertante di come la scissione dell'io possa dar luogo a esiti luminosi sul piano della creatività poetica e della immaginazione filosofica. In Italia la sua fortuna editoriale è dovuta al lavoro pionieristico e appassionato di Antonio Tabucchi che ha curato e tradotto per primo (insieme a Maria José de Lancastre) le sue opere più celebri.
Scrivere, per Pessoa, è spacciarsi per un altro, portare sulla scena la propria più profonda interiorità in voci e nomi molteplici e differenti.
«Il poeta è un fingitore. / Finge così completamente / da fingere che è dolore / il dolore che davvero sente» leggiamo in Autopsicografia, una sorta di inno alla menzogna, alla simulazione artistica, alla dissociazione e allo sdoppiamento di sé. La sua, in definitiva, è un'esaltazione dell'annientamento e del suicidio dell'io, la cui immagine simbolica più efficace è lo specchio infranto che, proprio nel restituire non volti ma maschere, porta alla suprema autoaffermazione e, soprattutto, alla conoscenza del vero.
Una tale dichiarazione di poetica induce Pessoa a compiere una operazione letteraria spericolata e affascinante: quella di moltiplicarsi e rifrangersi in una vasta gamma di personalità artistiche fittizie, i famosi eteronimi (Álvaro de Campos, Bernardo Soares, Ricardo Reis, Alberto Caeiro, per citare i più celebri), ciascuno dotato di una biografia, di un aspetto esteriore, ma anche di una specifica caratteristica politica, intellettuale e poetica, nonché di un peculiare rapporto con l'ortonimo, ossia con il poeta ermetico e metafisico che si chiama Fernando Pessoa.
Pochissime sono le opere che Pessoa ha pubblicato in vita. La maggior parte degli scritti sono stati trovati dopo la morte in un baule, una specie di arca prodigiosa dalla quale sono stati estratti, con criteri estremamente incerti, soggettivi, e spesso vertiginosamente arbitrari, i testi che il mondo intero ammira. Quelli qui presentati da una delle più importanti lusitaniste italiane, Giulia Lanciani, sono una scelta molto cospicua tratta dalla raccolta di oltre seicento testi, in gran parte del tutto inediti, pubblicati in Portogallo nel 2006 dal filologo colombiano Jerónimo Pizarro, sapientissimo lettore delle carte pessoane. Si tratta dunque, come per Il libro dell'inquietudine, di una costruzione congetturale, dotata tuttavia della massima autorevolezza, riguardante un nucleo tematico cruciale, quello del genio e della follia, sul quale Pessoa si è esercitato, per non dire accanito, per tutta la vita, ma con particolare intensità tra il 1907 e il 1914. Che il tema sia ineludibile risulta con chiarezza dal fatto che lo stesso Pessoa dichiara in una lettera all'amico Casais Monteiro - lettera che è in realtà una sorta di spietata autoanalisi - l'intrinseco legame tra la propria follia (un «profondo tratto d'isteria») e l'origine degli eteronimi. Attraverso la conoscenza della letteratura psichiatrica del suo tempo, di Lombroso in particolare, il discorso psichiatrico di Pessoa si alimenta in questo nuovo libro di altri discorsi - storici, culturali, estetici, filosofici e letterari - per elaborare una interpretazione della genialità artistica come patologia, disadattamento e degenerazione, in un rapporto di stretta parentela, anche se non mancano sottili e significative differenze, con le manifestazioni della follia.
Ciò che permette a Giulia Lanciani di affermare, nel suo saggio introduttivo, che questi sono «scritti importantissimi all'interno del sistema pessoano, sia perché conferiscono una nuova dimensione al "caso Pessoa", all'aspetto clinico che lo segna, sia perché si configurano come una nuova via per rivisitare tutta la sua produzione: in definitiva, per tentare di cogliere il complesso disegno poetico-esistenziale che soggiace alla costruzione testuale».

martedì 16 ottobre 2012

Le novità in libreria di Cavallo di Ferro (Novembre 2012)



Ernestina

José Rentes de Carvalho



(Cavallo di Ferro, pp.320, euro 16.90, in libreria dal 22 novembre 2012)
"Uno dei più significativi romanzi del Ventesimo secolo". LER, LIVROS & LEITORES - LISBONA


Con molto talento e umorismo, in questo romanzo Rentes de Carvalho ci racconta le sue memorie d'infanzia e le storie dei suoi antenati, che hanno vissuto tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento in un paese sperduto del Douro: l'entroterra del Nord del Portogallo. Ernestina è allo stesso tempo il vero nome della madre dell'autore e dell'intrepida protagonista del suo romanzo. Su di lei Rentes de Carvalho ha dichiarato: "Madre di un solo figlio, la sua vita è stata così triste, amara e piena di solitudine, che non scrivere un romanzo su di lei era impossibile. E così l'ho scritto. La sua morte ha spezzato l'ultimo filo che mi teneva legato alla terra in cui sono nato". Curiosamente, Ernestina è anche il nome del primo amore con cui il bambino, una volta diventato adolescente, perderà la verginità. Una specie di ritorno alla madre, o di fuga dalla madre, il passaggio nell'età adulta che deve però, suo malgrado, superare il velo di un inconfessato incesto.
Un viaggio emozionante, tenero e divertente tra le memorie e le storie di una vita familiare e la descrizione di un mondo rurale che non esiste più in Europa. Considerato un capolavoro della letteratura del Ventesimo secolo, Ernestina ha convinto pubblico e critica.


José Rentes de Carvalho (Vila Nova de Gala, 1930), scrittore e giornalista, è uno dei più importanti autori contemporanei portoghesi. Fra i suoi romanzi Montedor (1968), O Rebate (1971), A Sétima Onda (1984), A Amante Holandesa (2003). Ernestina (1998) è stata un successo straordinario di vendite in Portogallo e in Olanda che ha raggiunto diverse edizioni e decine di migliaia di copie vendute.


Di Ernestina hanno scritto:
"Non ci sono rimasti molti scrittori come José Rentes de Carvalho". Trow – Amsterdam
"José Rentes de Carvalho raggiunge con Ernestina un livello che evoca gli scritti autobiografici di Elias Canetti". Leeuwarder Courant - Leeuwarden
"L'eleganza dello stile, la forza dell'ironia, il potere di delineare con poche frasi un personaggio: con queste competenze José Rentes de Carvalho fa diventare spaventosi e indimenticabili gli eventi evocati". Vrij Nederland – Amsterdam



Fernando Pessoa. L'astrologo
a cura di Jerónimo Pizarro e Paulo Cardoso


(Cavallo di Ferro, pp.320, euro 16.00, in libreria dal 15 novembre 2012)
Un libro sorprendente che ci fa scoprire come l’astrologia sia stata non solo una passione, ma una vera visione del mondo che ha influenzato l’intera opera del grande poeta portoghese.


L’ astrologia è stata per Fernando Pessoa molto più di una passione, è stata un’enorme influenza nella sua vita e nella sua opera al punto da essere determinante anche nella poesia dei suoi eteronimi.
Intellettuale e persona dagli interessi diversificati e molteplici, Fernando Pessoa è stato poeta, saggista, narratore, drammaturgo, scrittore di gialli, filosofo. Ma la sua personalità eccentrica ha avuto anche un forte interesse per l’esoterismo e l’astrologia. Recenti e sconvolgenti scoperte biografiche sulla sua vita (questa è la materia del libro) ci informano che sotto lo pseudonimo di Raphael Baldaya il poeta ha fatto dell’astrologia un'insolita professione e fonte di guadagno.
Grande studioso di questa disciplina – sulla quale ha anche scritto un trattato teorico – è alle ricerche di Pessoa che si deve l’introduzione del pianeta Plutone (scoperto nel 1930) nelle carte astrologiche. Nei suoi quaderni, il poeta ha addirittura calcolato, con una certa precisione, anche la data della sua morte – un’ossessione alla quale ha dedicato moltissime riflessioni – e previsto con rigore avvenimenti futuri come la Rivoluzione dei Garofani.
In questo sorprendente libro, totalmente inedito, si riuniscono e interpretano per la prima volta le più significative carte astrologiche che Fernando Pessoa ha fatto su se stesso, sui suoi eteronimi e sui grandi personaggi della storia della letteratura, della cultura e della politica dell’epoca (tra cui il Re d’Italia e Mussolini).


Il volume, ampiamente illustrato, è a cura di Jerónimo Pizarro, uno dei più importanti specialisti internazionali dell’opera di Pessoa, e di Paulo Cardoso, famoso astrologo e autore di importanti saggi sul contenuto filosofico ed esoterico dell’opera del poeta.




mercoledì 10 ottobre 2012

Convegno sulla traduzione letteraria a Roma 22-23 ottobre


Il recente convegno organizzato da PETRA (Plateforme Européenne pour la Traduction Littéraire) e il gruppo di lavoro attivo all’interno del CEATL (Conseil Européen des Associations de Traducteurs Littéraires) hanno messo in evidenza la centralità del problema della formazione del traduttore letterario nel mondo editoriale odierno. Questa iniziativa, lanciata dal gruppo di contatto italiano con PETRA coordinato dal Sindacato Traduttori Editoriali STRADE in collaborazione con la Casa delle Traduzioni di Roma e l’Università "Sapienza" di Roma, vuole aprire un dibattito su questo tema. L’obiettivo è quello di discutere la situazione attuale, a livello universitario ed extrauniversitario, prendendo in esame il contesto nazionale ma con uno sguardo attento alle esperienze promosse negli altri paesi europei. Il dibattito è aperto ai contributi dei professionisti della traduzione, dei formatori, degli studenti, degli operatori nel campo dell’editoria e di quanti sono interessati al tema della formazione del traduttore letterario e allo statuto del traduttore.

 

“Sapienza” Università di Roma

Facoltà di Lettere, Aula Odeion

Piazzale Aldo Moro, 5

 

22 ottobre 2012

Apertura dei lavori

ore 9

Saluti del Prorettore alle Relazioni Internazionali di “Sapienza” Università di Roma Raimondo Cagiano de Azevedo

Saluti del Direttore di Biblioteche di Roma Alessandro Massimo Voglino

Saluti del Direttore del Dipartimento Studi Europei Americani e Interculturali di “Sapienza” Università di Roma Francesca Bernardini

ore 9.30

Bart Vonk (PETRA)

Le raccomandazioni PETRA sulla traduzione letteraria.

Presentazione del rapporto europeo

ore 10.30

Simona Cives (Casa delle Traduzioni)

La rete delle Case delle Traduzioni per un nuovo rapporto tra 'attori della traduzione': editori, formatori, traduttori

Prima sessione

Chi insegna? Come, dove insegnare traduzione?

ore 11.00

Vincenzo Barca (CEATL)

La formazione del traduttore letterario in Europa. Stato dell’arte

ore 11.30

Barbara Ronchetti (“Sapienza” Università di Roma)

La formazione universitaria

ore 12.00

Ilide Carmignani

La formazione extrauniversitaria

ore 12.30

Elisa Comito

La formazione professionale e il ruolo di un sindacato

ore 13.00

Pausa. Buffet

Di quanta teoria ha bisogno un traduttore?

ore 15.00

Camilla Miglio (“Sapienza” Università di Roma) a colloquio con Luigi Marinelli (“Sapienza” Università di Roma)

Di quanta pratica ha bisogno un traduttore?

ore 16.00

Gina Maneri a colloquio con Riccardo Duranti. Modera Marina Pugliano

Cosa si insegna in un corso di traduzione: le tecniche, le strategie, i problemi testuali, i tempi e i modi della pratica

ore 17.00

Di cosa ha bisogno uno studente in traduzione?

Intervento di studenti del Corso di Laurea Magistrale in Scienze linguistiche, letterarie e della traduzione di “Sapienza” Università di Roma

Modera Paola Maria Minucci

 

23 ottobre 2012

Seconda sessione

Scenari futuri. Per una rete integrata della traduzione

ore 11.30

Tavola rotonda

Formazione e lavoro: STRADE a colloquio con editori e traduttori

Eva Kampmann e Marina Rullo incontrano alcuni rappresentanti dell’editoria

Modera Maria Teresa Carbone

ore 13.30

Conclusione dei lavori. Buffet

giovedì 4 ottobre 2012

Novità d'autunno in libreria

Due fiumi
Tatiana Salem Levy
(Cavallo di Ferro, pp. 224, euro 14 - in libreria dal 25 ottobre 2012)

Joana e Antonio sono due gemelli. Quando erano bambini giocavano sempre insieme e trascorrevano l'intera estate dai nonni, su Dois Rios (Due Fiumi), un'isola vicino Rio de Janeiro. È durante una di queste estati, quando hanno circa 12 anni, che all'improvviso perdono il padre. La madre reagisce chiudendosi sempre più in se stessa, il dolore la consuma a tal punto da renderla ogni giorno più insensata, destinata alla follia. Se Joana sente il dovere di starle sempre accanto, Antonio è invece convinto che il suo destino sarà altrove. I due gemelli diventeranno ogni giorno più lontani, fino a sentirsi nemici. Ben presto Antonio se ne andrà in giro per il mondo, mentre Joana resterà prigioniera delle ossessioni materne. In due momenti diversi delle loro vite, Joana e Antonio si innamoreranno della stessa donna: la còrsa Marie-Ange. Per Joana sarà la salvezza dalle catene materne, la spinta per uscire dal guscio. Per Antonio un motivo di riflessione per capire di dover tornare a casa e affrontare ciò che aveva creduto di poter dimenticare. Due isole, Dois Rios e la Corsica, ma anche due fratelli, Joana e Antonio, destinati alla riconciliazione giungendo alla stessa foce: la misteriosa Marie-Ange, una sorta di divinità emersa dalle acque, una Venere angelica e seduttrice che dopo aver compiuto il miracolo scomparirà dalle loro vite.


Tatiana Salem Levy è nata a Lisbona nel 1979, è scrittrice e traduttrice. Dopo aver pubblicato racconti su varie riviste, come la brasiliana "Ficçoes", ha esordito con La chiave di casa, pubblicato in Italia da Cavallo di Ferro nel 2011. Nel 2008 l'autrice ha vinto il Premio Sao Paulo de Literatura come miglior esordiente ed è stata finalista del Premio Jabuti. E' autrice anche della raccolta Primos (con Adriana Armony) e di A experiéncia do fora: Blanchot, Foucault e Deleuze.

Il tempo degli amori perfetti
Tiago Rebelo
(BEAT, edizione originale Cavallo di Ferro, pp. 496, euro 9, traduzione dal portoghese di Cinzia Buffa e Luca Quadrio - in libreria dal 17 ottobre 2012)


Nel 1894 la corona portoghese invia Carlos Montanha, giovane tenente, in missioni molto delicate nel cuore dell’Africa, ed è durante uno di questi viaggi che il militare conoscerà Leonor, la figlia del governatore di Luanda, in Angola. Carlos e Leonor verranno travolti da una lacerante passione, ostacolata dall’odio della famiglia di lei. Quello che lega i due giovani, però, è davvero un amore perfetto, senza confini, di quelli antichi.
In un’ambientazione di straordinario esotismo, l’autore porta il lettore in un mondo lontano, selvaggio e magico, dove la vera storia del Portogallo e delle sue colonie, il tragico declino della monarchia e il difficile inizio di un nuovo secolo, si mescolano a un’avventura amorosa viscerale e drammatica.
Tiago Rebelo riscrive brillantemente, in un misto di finzione e realtà storica, lo splendido ambiente del romanticismo di fine secolo nel quale fa rivivere personaggi unici, davvero indimenticabili.


Tiago Rebelo è un nome indiscusso delle Lettere portoghesi. Titoli come Romance em Amesterdão, Encontro em Jerusalem e És o Meu Segreto, sono stati accolti con autentico entusiasmo da parte del pubblico e della critica e hanno consacrato l’autore come uno dei più ispirati dell’attuale panorama portoghese. Con Il tempo degli amori perfetti, ha superato ogni aspettativa tanto nel suo Paese quanto all’estero.


Barocco tropicale
José Eduardo Agualusa
(La Nuova Frontiera, pp. 352, euro 17.50, traduzione dal portoghese di Giorgio De Marchis)
Luanda, 2020. Durante una tempesta tropicale, una donna cade all'improvviso dal cielo e muore davanti agli occhi stupefatti di Bartolomeu Falcato e dell'affascinante Kianda. Bartolomeu riconosce il corpo della donna, ex miss Angola ed escort di lusso di uomini politici e imprenditori, che, dopo una crisi mistica, forse ha parlato troppo. Per capire chi l'ha uccisa e ora, probabilmente, vuole uccidere anche lui, Bartolomeu attraversa una città corrotta e feroce, incrociando il suo destino con una bizzarra galleria di personaggi che conferma come la realtà sia spesso più incredibile della letteratura. "Barocco tropicale" è una coraggiosa denuncia, ma anche una commovente storia d'amore ambientata in una megalopoli eccessiva, spietata e fatale.




José Eduardo Agualusa è nato nel 1960 a Huambo, in Angola e oggi vive tra Lisbona, Rio de Janeiro e Luanda. Giornalista ed editore, è soprattutto l'autore di alcuni tra i romanzi più apprezzati negli ultimi anni dai lettori portoghesi e brasiliani. Le sue opere, alcune delle quali saranno presto adattate per il cinema, sono state tradotte nelle principali lingue europee. In Italia, laNuovafrontiera ha già pubblicato i romanzi Quando Zumbi prese Rio (2003), Il venditore di passati (2008), vincitore dell'Independent Foreign Fiction Prize, e Le donne di mio padre (2010).