venerdì 29 aprile 2011

VI Rassegna "Brasil Cinema"

Il Cinema Gnomo di via Lanzone 30 a Milano ospiterà, dal 17 al 22 maggio, la rassegna “Brasil Cinema Contemporaneo", giunta quest'anno alla sua sesta edizione. Nel corso della rassegna verranno presentati 8 lungometraggi selezionati tra quelli presentati nei Festivals o nelle sale commerciali brasiliane negli ultimi tre anni, ma non solo. Verranno proiettati, inoltre, dei cortometraggi del regista Marcelo Laffite e del Núcleo Sapos e Afogados, i cui attori sono pazienti della rete pubblica di salute mentale della città di Belo Horizonte.
L’ospite d’onore del festival sarà la giornalista Hildegard Angel, figlia della stilista Zuzu Angel, che sarà a Milano per presentare il film “Zuzu Angel”, del regista Sergio Rezende.
Il via martedì 17 alle ore 20 con il film di Laís Bodanzky, “As melhores coisas do mundo”, incentrato attorno all’universo degli adolescenti di São Paulo.

Il Festival è realizzato in collaborazione con il Consolato Generale del Brasile di Milano, l’Ufficio Cinema del Comune di Milano e TAM Linee Aeree.

Per maggiori informazioni si veda il sito dell'IBRIT.

 

lunedì 25 aprile 2011

Bom 25 de Abril!


O grande dia da minha vida: 25 de Abril de 1974, a queda do regime para-fascista.
Chorei como um cordeirinho. E creio que me embebedei.
Fernando Assis Pacheco
La sollevazione militare del 25 aprile del 1974, conosciuta come 25 de Abril o Revolução dos Cravos (Rivoluzione dei Garofani), rovesciò in un solo giorno il regime politico che affliggeva il Portogallo dal 1926 e venne condotta dagli ufficiali intermediari della gerarchia militare (MFA), capitani che avevano partecipato alla Guerra Coloniale. Poco dopo la mezzanotte del giorno 25 aprile 1974, durante il programma “Limite” – programma notturno di Rádio Renascença -  venne trasmessa una canzone proibita: “Grândola, Vila Morena”, di Zeca Afonso che diede il via al movimento dei capitani: dopo 48 anni di dittatura, il Portogallo tornava alla democrazia. La rivolta militare fu una conseguenza dei 13 anni di guerra coloniale durante i quali i portoghesi combatterono i movimenti di liberazione delle colonie. La lotta del popolo portoghese contro il fascismo e la guerra coloniale si trasformò in un grande movimento di massa che coinvolse tutta la popolazione.
Come raccontò José Afonso stesso, “Grândola Vila Morena” era stata composta in omaggio alla Sociedade Musical Fraternidade Operária Grandolense (Grândola è una cittadina del sud del Portogallo), una delle prime cooperative e associazioni operaie severamente represse dal regime. Sin dal momento della sua apparizione, la canzone fu proibita e, per il fatto di averla eseguita in pubblico più volte, José Afonso subì numerosi arresti ed interrogatori da parte della polizia ordinaria e della PIDE.

Al momento della sua trasmissione come segnale d'inizio per l'abbattimento del regime fascista, “Grândola, Vila Morena” era già una canzone-simbolo.


giovedì 21 aprile 2011

O descobrimento do Brasil

E outra vez conquistemos a Distância —
Do mar ou outra, mas que seja nossa!
Fernando Pessoa

Il 22 aprile del 1500 i marinai della flotta portoghese avvistano un monte nel litorale sud dell'attuale Brasile, dopo una lunga spedizione durata 40 giorni e capitanata da Pedro Álvares Cabral. Da allora, questo avvenimento viene ricordato come il giorno della “scoperta” del Brasile da parte dei portoghesi.

“E assim seguimos nosso caminho, por este mar, de longo, até que, terça-feira, que foram 21 dias de abril, topamos alguns sinais de terra, os quais eram muita quantidade de ervas compridas (...). E quarta-feira seguinte, pela manhã topamos aves (...). Neste dia, a horas de véspera, houvemos vista de terra! Primeiramente dum grande monte, mui alto e redondo; e doutras serras mais baixas ao sul dele; e de terra chã, com grandes arvoredos: ao monte alto o capitão pôs nome - o Monte Pascoal e à terra - a Terra da Vera Cruz”.

Il breve passaggio riportato qui è tratto dalla celebre “Carta do Achamento do Brasil” che lo scrivano Pero Vaz de Caminha inviò al re Don Manuel. Il documento costituisce l'unico racconto di viaggio a noi pervenuto, in cui vengono descritte minuziosamente le fasi della spedizione, nonché il primo incontro dei portoghesi con le popolazioni indigene.

Il ricordo di questo avvenimento ci permette di proporvi il film di Humberto Mauro O descobrimento do Brasil, del 1936. Si tratta di un documentario che ricostruisce con scrupolosa esattezza l'ambientazione storica, attraverso la citazione di alcuni passaggi della lettera di Pero Vaz de Caminha. Per la scena del film “A primeira missa no Brasil”, il regista riproduce fedelmente l'omonimo quadro di Victor Mereilles.

lunedì 18 aprile 2011

Dire quasi la stessa cosa

La teoria della traduzione, e ancor più la sua pratica, è un terreno minato. Ce ne offre un esempio chiaro il sito http://disquiet.com/thirteen.html che propone sedici versioni diverse del poema Autopsicografia di Fernando Pessoa, tradotto dal portoghese all'inglese. A fronte di un sofisticato lavorio di ricerca lessicale, ci sentiamo di raccogliere la lezione di Antoine Berman, secondo cui, chi si propone di tradurre il senso del messaggio, è propenso a concedersi qualsiasi arbitrio. Ogni aggiustamento è pertanto lecito, in nome del “buon scrivere”. Ma il prezzo da pagare è la perdita del senso: chi traduce, stravolge il messaggio. Secondo lo studioso francese, la versione dev'essere letterale, anche a costo di stravolgere, alienare la lingua d'arrivo.

Riportiamo qui il testo originale della poesia. In italiano ne esistono diverse traduzioni, a cura di L. Panarese, G. Tavani, A. Tabucchi e M.J. de Lancastre (Una sola moltitudine, Adelphi) e, infine, P. Ceccucci (Il mondo che non vedo, Rizzoli).

O poeta é um fingidor.
Finge tão completamente
Que chega a fingir que é dor
A dor que deveras sente.
E os que lêem o que escreve,
Na dor lida sentem bem,
Não as duas que ele teve,
Mas só que éles não têm.
E assim nas calhas de roda
Gira, a entreter a razão
Ésse comboio de corda
Que se chama o coração
Fernando Pessoa

Nota: il titolo di questo post, "Dire quasi la stessa cosa", riprende il titolo del famoso libro di Umberto Eco, edito da Bompiani nel 2003.

domenica 17 aprile 2011

O que será


Bellissima canzone di Chico Buarque de Hollanda, riarrangiata da Ivano Fossati.
La canzone fu composta da Chico Buarque nel 1976 per il film "Dona Flor e seus dois maridos" di Bruno Barreto, trasposizione cinematografica dell'omonimo romanzo di Jorge Amado.

sabato 16 aprile 2011

Prémio Portugal Telecom de Literatura: alcuni dei romanzi concorrenti

Nella lista dei 380 libri in concorso alla IX edizione del premio Portugal Telecom de Literatura, uno dei più importanti premi letterari brasiliani, figurano i romanzi degli scrittori angolani José Eduardo Agualusa ("Milagrário Pessoal") e Pedro Proença ("Comentários do Apocalipse") e della mozambicana Tânia Tomé ("Agarra-me o sol por trás"). Per quanto riguarda i romanzi portoghesi, invece, gli autori iscritti sono i seguenti: Ernesto Manuel Geraldes de Melo e Castro ("Neo-Poemas-Pagãos"); João Tordo ("As três vidas"); José Mário Silva ("Efeito Borboleta e outras histórias"); Gonçalo M. Tavares ("Uma viagem à Índia"); Inês Pedrosa ("Os íntimos"); Maria do Sameiro Barroso ("Poemas da noite incompleta") e Júlio Conrado ("A escrita a postos"). Tra i 371 romanzi brasiliani concorrenti, infine, si sono distinti quelli di Adélia Prado ("A Duração do Dia"); João Gilberto Noll ("Anjo das Ondas"); Fabrício Corsaletti ("Esquimó"); Carlos Heitor Cony ("Eu, aos Pedaços"); Paula Parisot ("Gonzos e Parafusos"); Luiz Schwarcz ("Linguagem de Sinais"); Marcelo Ferroni ("Método Prático da Guerrilha"); Marina Colasanti ("Minha Guerra Alheia"); Lourenço Mutarelli ("Nada me Faltará"); Tony Bellotto ("No Buraco"); Christiane Tassis ("O melhor do Inferno"); João Paulo Cuenca ("O único final feliz para uma história de amor é um acidente"); Mário Prata ("Os Viúvos"); Carola Saavedra ("Paisagem com Dromedário"); Ronaldo Correia de Brito ("Retratos Imorais"); José Castello ("Ribamar") e Cristovão Tezza ("Um erro emocional"). I tre vincitori verranno resi noti nel mese di novembre 2011.

Ricordiamo che il vincitore della scorsa edizione fu lo scrittore e compositore Chico Buarque con il suo quarto romanzo, “Leite Derramado” (Latte versato, edito in Italia da Feltrinelli), seguito da “Outra Vida”, quarto romanzo dello scritore Rodrigo Lacerda, e da “Lar” di Armando Freitas Filho.

domenica 10 aprile 2011

Biblioteca Digital Camões

La Biblioteca Digital Camões ha inserito 17 nuovi titoli della Colecção Essencial da INCM. Il progetto, attivo dal 2010 all'interno del dominio dell'Instituto Camões, prevede la digitalizzazione di libri e documenti a testo pieno di grande rilevanza culturale e linguistica. Tesi dottorali, romanzi, racconti per bambini e libri di vari temi legati alla cultura in generale del Portogallo sono disponibili gratuitamente online, senza necessità di iscrizione. Un'ottima opportunità per entrare in contatto con l'universo letterario portoghese, sempre più ampio e ricco.

Per conoscere i documenti presenti nella Biblioteca Digital si veda il sito.

La promozione e la diffusione della cultura e della lingua portoghese è la missione dell'Istituto Camões che dal 1929 viene svolta attraverso una rete di 19 centri culturali in 69 paesi.

martedì 5 aprile 2011

Film, programmi televisivi e radio portoghesi online

Grazie alla segnalazione di Valeria Tocco dell'Università di Pisa vi proponiamo la consultazione di un sito che offre una buona scelta di programmi televisivi e radiofonici portoghesi, disponibili online: http://www.tvtuga.com/.
Certi che il suggerimento possa interessare, ringraziamo la professoressa.

Presentazione "Immagini del Femminile"

Mercoledì 6 aprile, presso la Casa della Donna di Pisa, si terrà un incontro di presentazione del volume di poesie "Immagini del Femminile. Incontri pisani con poetesse portoghesi".
Le poesie raccolte sono state tradotte dagli studenti di Lingua Portoghese dell'Università di Pisa.

Mercoledì 6 aprile, ore 17.00, c/o "Casa della Donna", via Galli Tassi, 8. Pisa.

domenica 3 aprile 2011

In arrivo in libreria: la scandalosa vita immaginata di un premio Nobel.


Questo libro racconta del premio Nobel José Saramago, ma non è certo una qualunque biografia. In questo caso, il famoso scrittore portoghese diventa il protagonista di un romanzo bello e spiazzante.
L’autore, che scrive con lo pseudonimo di Domingos Bomtempo (il protagonista del romanzo di Saramago Una terra chiamata Alentejo si chiamava Domingos Mautempo), esplora la vita dello scrittore – chiamato soltanto S. – in relazione alla letteratura, alle invidie che ha causato il suo Nobel e alla sfera sessuale. Bomtempo ha voluto immaginare un Saramago figlio dei protagonisti di Memoriale del Convento, e dunque seccato nella psiche dalla loro virulenta passione sessuale. Ne viene fuori, così, un uomo sessualmente impotente, bloccato, che alla fine riuscirà a superare le sue fobie attraverso delle tragicomiche esperienze fisiche proprio con i personaggi femminili di molti dei suoi più famosi romanzi.
Frutto certamente di fantasia, il romanzo è però arricchito anche di molti “pettegolezzi” letterari. Primo tra tutti, la furibonda reazione di Lobo Antunes al Nobel del suo eterno rivale e, di conseguenza, il gusto della vendetta che S. ne trae, ridicolizzandolo senza pietà.
Un Nobel privato, dunque. Privatissimo. Ma anche uno dei pochi destinati a durare per sempre.

Domingos Bomtempo è uno pseudonimo che nasconde chissà quale penna. Di lui non sappiamo niente.

In libreria dal 6 aprile 2011.
Fonte: Cavallo di Ferro, maggiori informazioni qui.