domenica 23 novembre 2014

Lisbona: seconda tappa del tour alla scoperta del suo volto scientifico

Invito al Pavilhão do Conhecimento e all’Oceanário nel Parque das Nações


Proseguiamo il nostro giro nella Lisbona meno nota, alla scoperta dei luoghi capaci di attrarre i visitatori curiosi di scienza. Avevamo visitato, nel precedente post del 17 novembre u.s., il Museu Nacional de História Natural e da Ciência e l’attiguo Jardim Botânico, situati proprio nel centro della città. Oggi andiamo nella zona Nord Est, al Parque das Nações, un’area gigantesca sorta in occasione dell’Expo del 1998 sulla riva del Tago, dove ci si sposta a bordo della Teleferica da cui si gode un’incantevole vista fino alle foci del fiume. Questa zona ospita due luoghi scientifici importanti: il Pavilhão do Conhecimento e l’Oceanário, frutto del grande fermento vissuto dalla comunicazione scientifica portoghese da quando è stata fondata l’Agenzia nazionale Ciência Viva, 18 anni fa. 



lunedì 17 novembre 2014

Lisbona: scopriamo il suo volto scientifico e visitiamo alcune sue attrazioni

Invito al Museu Nacional de História Natural e da Ciência e al Jardim  Botânico

Di ragioni per visitare Lisbona ce ne sono tante e talmente note ai lettori del diario portoghese che eviteremo di rifare l’elenco dei luoghi più stimolanti agli occhi di un visitatore. Tentiamo piuttosto di offrire nuovi spunti tracciando percorsi meno usuali, ma non per questo meno interessanti. Vediamo, ad esempio, cosa può offrire Lisbona a un viaggiatore curioso di scienza. L’idea ci è stata sollecitata da una puntata di Radio3 Scienza trasmessa il 27 ottobre u.s. che ha attirato la nostra attenzione grazie al titolo accattivante: “Dal Pavilhão do Conhecimento al Museo di storia naturale, dall’oceanario al giardino botanico, a Lisbona fioccano i luoghi della scienza”. Come non seguirla col massimo interesse? Alcune informazioni emerse hanno messo in evidenza aspetti del Portogallo poco noti che danno lustro al Paese amato dal nostro Blog e abbiamo deciso pertanto di condividerle con chi ci segue.
Siamo venuti a scoprire, ad esempio, che un Paese in fondo piccolo è un caso pressoché unico in Europa per investimenti realizzati nella comunicazione della scienza. «L’investimento nella comunicazione scientifica in Portogallo è iniziato circa 18 anni fa quando è stata fondata l'agenzia nazionale “Ciência Viva”» – ha ricordato ai microfoni di Radio3 Scienza Leonel Alegre, responsabile dell'area espositiva lisbonese. «Fino ad allora non c’era interesse – ha aggiunto – non c’erano "Science Center" tranne a Coimbra, città universitaria, mentre oggi se ne contano una ventina. Il merito – ha precisato Alegre – va all’allora Ministro da Ciência e da Tecnologia, José Mariano Rebelo Pires Gago (fisico delle particelle oltre che politico), il quale ha deciso di mettere molto impegno nella comunicazione della scienza e ha creato quest’agenzia, convinto che in una società moderna sia uno strumento fondamentale». Non è un caso, quindi, che il Governo portoghese preveda a tutt’oggi un Ministero dell’educazione scientifica (Ministério da Educação e Ciência).
Per visitare virtualmente il volto scientifico di Lisbona seguiamo l’iter suggerito dalla trasmissione: con questo primo post partiamo dal classico Museu Nacional de História Natural e da Ciência che si trova nel centro della città, affiancato dal Jardim  Botânico. Con un secondo post ci sposteremo in una struttura più recente situata nella zona nord-est di Lisbona dove si trova il Pavilhão do Conhecimento che ospita l'Oceanário.
Il Museo è innanzitutto «un luogo pieno di storia», ha ricordato la vicedirettrice Marta Lourenço. Già prima di venire adibito a Museo, nel 1858, aveva alle spalle una storia complessa e affascinante: un tempo era una chiesa gesuita con sei cappelle per lato andate distrutte dal terremoto del 1775, per cui è stato ricostruito su quelle rovine. Prima ancora, nel 17/mo secolo, aveva ospitato il collegio gesuita, poi un altro collegio nel 18/mo secolo e più tardi, nel 19/mo secolo, la sede di Escola Politécnica che dà il nome anche alla strada. Successivamente, nei primi anni del 20/mo secolo, è diventato la sede della Faculdade de Ciências dell'Università di Lisbona. «Nonostante tutti questi cambiamenti, per 400 anni – ha fatto notare Marta Lourenço – è rimasto sempre un luogo adibito ad insegnamenti e formazione scientifica».
Lo spazio che occupa il Museo è molto vasto, con tante sale in grado di ospitare sia le diverse collezioni delle più diverse discipline (dalla paleontologia alla zoologia, dall’astronomia alla mineralogia, ecc.) sia le mostre e include pure un ampio settore interattivo dove fisica e matematica diventano un gioco da sperimentare. A un certo punto del percorso il visitatore s’imbatte in una sala davvero speciale da cui non può non restare colpito: l’Anfiteatro. Datato 1857, è il luogo in cui si assisteva alle lezioni di chimica, oggi lì a testimoniare anche un modo molto diverso di insegnare. «La zona riservata agli studenti – ha detto Marta Lourenço – era scomoda e coi sedili duri, mentre quella riservata ai professori era sontuosa come un palco teatrale. Ovviamente a quei tempi – ha lamentato – non vi era alcuna donna né tra gli studenti  né tra i docenti».
Altro fiore all’occhiello del Museo, il laboratorio di Chimica della Escola Politécnica, giudicato «o último grande laboratório do século XIX da Europa». Qui va inserita un’altra pagina di storia verificatasi in tempi ben più recenti, l’incendio catastrofico del 1978. Eccolo nel racconto della vicedirettrice del Museo: «Dopo la rivoluzione dei garofani del 1974 e l’avvento della democrazia, in Portogallo erano attivi movimenti contro-rivoluzionari e ci furono molte agitazioni politiche. La Facoltà di Scienze era nota come facoltà rossa, comunista e per questo poté essere oggetto di un attentato. Probabilmente uno dei movimenti controrivoluzionari lasciò qui una bomba che esplose. Successe in marzo nel mezzo della notte. I pompieri difesero il laboratorio di chimica al millimetro perché era pieno di sostanze pericolose ed evitarono che bruciasse, ma trascurarono il resto dell’edificio che andò completamente distrutto».
Tra le perdite di incommensurabile valore dovute all’incendio figura la collezione nazionale portoghese di storia naturale, una delle più importanti d'Europa per fauna africana, grazie soprattutto alle ex colonie  Angola e Mozambico.   
Non si può parlare del Museo tralasciando l’attiguo Giardino Botanico, che è anche monumento nazionale. Dei 150mila visitatori l’anno che il Museo conta ben 80mila si devono proprio al Jardim  Botânico che in un’area di 4 ettari ospita 1493 specie. Perennemente trascurato sia a causa della sua topografia tutta in pendenza, sia per la cronica insufficienza di risorse, sta per risorgere per volontà degli abitanti di Lisbona. Vale la pena sentire com’è potuto accadere: «Il Comune – ha riferito Martha Lourenço – mette da parte una quota del budget annuale pari a 2 o 3 mln di euro all’incirca, chiedendo ai cittadini come vorrebbero spenderli. Noi l’anno scorso ci siamo candidati col Jardim  Botânico e abbiamo vinto mezzo mln di euro con cui portare avanti un progetto per riparare i sentieri, costruire nuovi centri visita, migliorare i pannelli con le indicazioni, rendendo il giardino più comodo per i visitatori». I lavori sono iniziati nel settembre scorso e l’augurio è che i futuri visitatori possano beneficiare dei miglioramenti realizzati già dai prossimi mesi.

lunedì 10 novembre 2014

Book City: Maratona poetica multilingue (sabato 15 novembre, ore 17.00 - Milano)

Nell'ambito delle iniziative di Book City, sabato 15 novembre, alle ore 17.00, si terrà a Milano un reading-spettacolo dedicato alla poesia internazionale (presso l'Università degli Studi, Piazza Sant'Alessandro, Aula A2). Le poesie degli autori selezionati verranno lette in lingua originale con traduzione in italiano e accompagnate dalle musiche di artisti internazionali. 

Letture poetiche di: Borges, Else Lasker-Schüler, Bandeira, Pessoa, Brodskij, Miłosz, Eluard, Tranströmer, Garcia Lorca, Szymborska, Salinas, A. R. Ammons, Pasternak, C. Drummond de Andrade, Neruda, Jane Hirshfield, Sophia de Mello Breyner Andresen, Verlaine, Cernuda, Søren Ulrik Thomsen, Ingeborg Bachmann e tanti altri.

La serata è coordinata dal Prof. Vincenzo Russo (Università degli Studi di Milano).

Per maggiori informazioni, si veda la pagina di Book City dedicata all'evento.



giovedì 6 novembre 2014

A Milano torna l'appuntamento con Agenda Brasil (7-14 novembre)


Per il terzo anno consecutivo, Agenda Brasil torna ad animare la città di Milano con un programma ricchissimo di eventi culturali, che si terranno in diversi spazi della città.Ve ne anticipiamo alcuni:
 

MIC – Museo Interattivo del Cinema Dal 7 al 9 novembre e Mediateca Santa Teresa dal 7 al 14 novembre
Mostra digitale @Rio365
il primo documentario fotografico collaborativo su una città prodotto via Instagram, con 365 immagini di Rio de Janeiro scattate da fotografi amatori e professionisti. In collaborazione con Nucleo da Ideia.

 
Libreria “Il Libro” – Via F. Ozanam, 11
Sabato 8 novembre h 16.00 - Incontro con l’autrice italo-brasiliana Claudia Souza, nel quale verranno presentati i suoi libri pubblicati in diverse lingue (portoghese, italiano, inglese, coreano, cinese, spagnolo). I partecipanti troveranno esposti i libri dell’autrice e potranno fare domande, guardare le bozze delle illustrazioni e soddisfare le proprie curiosità sul processo di creazione dei libri. Per bambini dai 4 anni in su. Ingresso libero.
Mercoledì 12 novembre h 17.00  L’ultimo minuto Presentazione del romanzo di Marcelo Backes, a cura di Roberto Francavilla (docente di Letteratura Portoghese e Brasiliana, Università di Genova), Vincenzo Russo (docente di Letteratura Portoghese e Brasiliana, Università degli Studi di Milano), Virgina Caporali, traduttrice.  Ingresso libero.

 
La Salumeria della Musica – Via Pasinetti, 4
Mercoledì 12 novembre
Chico Buarque, samba e amor - tributo al grande cantautore carioca in occasione dei suoi settant’anni. Ana Flora, voce. Angelo Areia, chitarra. Uccio Gaeta, batteria. Ney Portilho, basso. Conduce Monica Paes. Letture a cura di Luci Macedo. Apertura h 20, inizio concerto h 21.30. Ingresso € 10
 
 
Mediateca Santa Teresa – Via della Moscova, 28
Dal 10 al 14 novembre Spazio Brasil  – musica, film, trasmissioni musicali e sportive brasiliane dalle Teche RAI.
Lunedì, Mercoledì, Venerdì h 9.30 – 13.30; Martedì e Giovedì h 9.30 – 18.10. Ingresso libero
Giovedì 13 novembre h 16.00 Chico em prosa e verso - tributo al grande cantautore e scrittore Chico Buarque de Hollanda nei suoi settant’anni di vita. Interverranno: V. Russo (docente di Letteratura Portoghese e Brasiliana, Università degli Studi di Milano) R. Francavilla (docente di Letteratura Portoghese e Brasiliana, Università di Genova). Letture a cura di Luci Macedo. Ingresso libero.
 
Caffè Carbonari – Piazza Carbonari
Venerdì 14 novembre h 19.00
Motoradio – Gafieira Universal, aperitivo musicale.
I classici del Samba-rock (genere musicale considerato una fusione tra il Samba e i ritmi nordamericani come il Bebop, il Jazz e il Soul) suonati dal vivo dai Motoradio. Segue DJset dell’Orchestra Invisibile (vintage Brazilian & North American sounds). Prima consumazione e buffet €8.
 
Ricordiamo che durante la manifestazione verrà inoltre trasmessa una selezione dei migliori film in lingua originale con sottotitoli in italiano. Il programma completo è visualizzabile su Vagaluna
 
Agenda Brasil propone al pubblico milanese un filo diretto con il più grande Paese sudamericano attraverso il cinema, la fotografia, la musica e la letteratura. La manifestazione è ideata e realizzata dall’Associazione Culturale Vagaluna in collaborazione con la Fondazione Cineteca Italiana, il Comune di Milano e la Mediateca Santa Teresa e il patrocinio del Consolato-Generale del Brasile a Milano, con il sostegno di TAP Airlines.
 
Non mancate!!!
 


 

lunedì 3 novembre 2014

Sebastião Salgado raccontato da Wim Wenders nel film “Il sale della terra”



Il documentario realizzato a due mani col figlio Juliano Ribeiro Salgado


Sopra la scrivania di Wim Wenders, regista che non ha bisogno di presentazioni e caro al diario portoghese per aver immortalato magistralmente Lisbona e i Madredeus, da anni stavano appese delle foto di un certo Sebastião Salgado. Lo affascinava soprattutto quella che ritraeva una donna tuareg cieca. Wenders era rimasto folgorato dal dialogo che quel fotografo - a lui sconosciuto - era riuscito a instaurare con la donna la cui espressione, a dispetto della cecità, rivelava tutta la consapevolezza di sentirsi osservata. Tanto bastava per far capire al regista tedesco che l’autore di quella foto non si era limitato al solo scatto, ma aveva dedicato alla donna tutto il tempo necessario ad instaurare con lei un dialogo. 

Solo anni dopo Wenders avrebbe conosciuto Salgado di persona e ne sarebbe nata una reciproca intesa, tanto da venir invitato dal fotografo brasiliano a seguirlo in uno dei suoi viaggi alla ricerca dei luoghi incontaminati del pianeta con cui stava creando la sua “Genesi”. Con loro viaggiava anche il figlio Juliano Ribeiro, deciso sia a recuperare il complicato rapporto con un padre forzatamente assente per via del suo lavoro, sia a realizzare un documentario sulla sua opera. Da cosa nasce cosa e alla fine di quella lunga avventura a tre verrà alla luce il film di cui tanto si è sentito parlare in questi giorni. “Il sale della terra” questo il titolo del documentario, è approdato di recente al Festival del Cinema di Roma, reduce da Cannes  dove ha ricevuto il premio speciale “Un certain Regard” ed è uscito nelle sale italiane il 23 ottobre u.s.