lunedì 26 settembre 2011

Novità in libreria

Dalla casa editrice Cavallo di Ferro sono in arrivo due interessanti proposte di lettura: la prima,
Il buon inverno di João Tordo, rappresenta una novità in assoluto, mentre la seconda è costituita  dalla ripubblicazione in veste nuova di Equatore, romanzo di Miguel Sousa Tavares.

Era ancora presto quella mattina e Don stava già partendo verso l’infinito, dove gruppi di nuvole, nelle varie tonalità di grigio, sfiorate da un sole malinconico, avanzavano lentamente in direzione della montagna, sorvolandola come angeli collerici che portassero con sé il preannuncio di tempi terribili. Nessuno di noi si mosse mentre il pallone nero si alzava in cielo, anche quando era ormai diventato una piccola sagoma di fronte alle enormi nubi. Disposti in un cerchio irregolare, al centro di una radura del bosco, vedemmo l’ultimo decollo di Don, sapendo che eravamo noi a restare soli al mondo, non lui. Forse ci era mancato il coraggio; forse, in quel momento, già intuivamo che non saremmo riusciti a far nulla senza Don e saremmo rimasti per sempre soggetti al giogo della sua assenza. Fu così che iniziò il Buon Inverno.

João Tordo è nato a Lisbona nel 1975. Dopo la laurea in Filosofia ha studiato giornalismo e scrittura creativa a Londra e a New York. Nel 2001 ha ottenuto il Young Talents Literature Award a Lisbona, città nella quale attualmente vive e lavora come giornalista, e nel 2009 il premio José Saramago per As três vidas (2008). Oltre che di Il Buon Inverno è autore di Hotel memória (2007). Le sue opere sono pubblicate in Francia, Brasile e Croazia.


1905, Lisbona. Luís Bernardo Valença ha 37 anni e conduce una vita senza scossoni, grazie ad una invidiabile posizione economica: è infatti proprietario di una piccola compagnia marittima che gli permette una vita agiata. Scapolo impenitente, Luís si concede solo avventure galanti e nessuna storia importante, e anche la seduzione della cugina sposata di un suo amico lo attira più per il gusto della sfida che per una reale infatuazione. A scuotere il tran tran distaccato della sua esistenza da colto dandy giunge per Luís una inattesa convocazione da parte del sovrano portoghese Don Carlos, incuriosito dagli articoli scritti da Valença in difesa di un colonialismo dal volto umano. Il re ha in serbo per Luís una proposta-shock: assumere la carica di governatore della colonia di Sao Tomé e Principe per smentire le illazioni della stampa britannica che accusa il Portogallo di portare avanti una politica schiavista. In realtà dietro allo scontro sulle condizioni di vita dei contadini delle piantagioni di caffè di Sao Tomé c'è una complessa manovra diplomatica inglese che va disinnescata con furbizia. Luís Bernardo Valença assume il governo delle isole e se da una parte deve adattarsi ad una vita e ad un ambiente completamente diversi da quelli a lui familiari, dall'altra deve convivere con la presenza invadente del console britannico Hamilton. Il fatto che a Luís batta il cuore per la giovane signora Hamilton, poi, non aiuta di certo...
Il giornalista/avvocato Sousa Tavares esordisce come scrittore con un romanzo magnifico, efficace come pochi nel ricreare la magica atmosfera, i profumi ed i colori dei tropici. Apologo sulla tolleranza e affresco storico al tempo stesso, Equatore è stato senza dubbio il vero 'caso' editoriale del 2005, grazie ad un successo di vendite largamente inatteso e altrettanto largamente meritato.

Recensione di David Frati, Mangialibri.

Miguel Sousa Tavares (Oporto, 25 giugno 1952) è uno scrittore e giornalista portoghese, figlio della più nota Sophia de Mello Breyner Andresen, vincitrice del Premio Camões nel 1999. Dopo aver studiato Giurisprudenza, intraprende la carriera di giornalista, scrivendo di tanto in tanto anche alcuni saggi. Ha debuttato come romanziere con il romanzo Equador, best-seller nel 2003 con oltre 220.000 copie vendute.