lunedì 13 febbraio 2012

Uma palavra por semana: "chá" o "xá"?

Chá significa tè, infuso.
La parola "tè" deriva dalla resa tê (pronuncia tei) del carattere cinese nel dialetto min meridionale diffuso nel sud del Fujian e a Taiwan.
Da questa pronuncia cinese derivano, con lievi varianti, le parole per tè in: malese, danese, inglese, spagnolo, svedese, yiddish, ebraico, cingalese, tamil, finlandese, francese, italiano, lettone, tedesco, olandese e ungherese.
Dalle pronunce piuttosto simili del carattere cinese nei dialetti settentrionali (Pinyin: chá) e in cantonese derivano i nomi del tè in: giapponese, persiano, arabo, turco, russo, portoghese, ceco, slovacco, serbo, uzbeco, hindi, tibetano e romeno. Entrambe le varianti fonetiche sono state trasmesse dalla Cina ai vari paesi del mondo, seguendo i due percorsi diversi.

La parola chá non è da confondersi con la parola xá.

Xá (“scià”, in italiano) infatti è di origine persiana e la parola è entrata nel vocabolario portoghese grazie all’influenza araba nel XVI secolo. Interessante notare che le parole di origine araba o trasmesse dagli arabi nel vocabolario portoghese sono spesse caratterizzate dalla consonante iniziale x (Es. xairel, xeque, xadrez, xaile).

Alcune espressioni con chá:

Não ter tomado, bebido chá em pequeno, em criança (“essere scostumato, maleducato”)
Falta de chá (“mancanza di buona educazione”)
Chá de marmeleiro (“bastonata, randellata”)
Dar, tomar chá (“fare lo spiritoso”)
Dar um chá (“alludere, fare delle illusioni, fare una ramanzina”)
Tomar chá de sumiço (“sparire, svignarsela”)
Tomar chá de cadeira (“aspettare a lungo”)

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