mercoledì 8 maggio 2013

Portogallo: sulle rive del Cávado, a Barcelinos, una cabina telefonica "à inglesa" diventa micro-biblioteca

Chissà quanti, tra i pellegrini in cammino verso Santiago che nel tratto da Valença do Minho a Porto deviano per Barcelos, se ne sono già accorti e hanno deciso di fare una sosta per una rilassante ed estemporanea lettura. A Barcelinos, caratteristica località portoghese della municipalità di Barcelos sulle sponde del Rio Cávado, da poco è stata allestita la più piccola biblioteca esistente in Portogallo, racchiusa dentro una vecchia cabina telefonica di tipo inglese ormai inutilizzata e abbandonata. L'inaugurazione, avvenuta il 27 marzo scorso, ha avuto grande risalto sulla stampa locale e nazionale: benchè non si tratti di un'iniziativa nuova in assoluto a livello mondiale, sono ancora rari gli esempi analoghi divenuti realtà.

L'idea originale è dell'architetto americano Jhon Locke che ha messo a frutto la sua creatività per cercare di frenare lo smantellamento delle cabine, diventate obsolete nell'era dei cellulari, e dare loro nuova vita. Partendo dall'osservazione che negli Stati Uniti quelle rimaste in piedi benchè in disuso, finivano col venir utilizzate dagli abitanti del quartiere per affiggere volantini, si è chiesto: perchè non trasformarle in "biblioteche di strada" dove scambiarsi libri? I primi due esperimenti avviati a Manhattan si sono rivelati inizialmente non privi di problemi, come la sparizione dei libri o degli stessi scaffali, ma il fenomeno è poi rientrato tanto che negli Usa marcia e ha fatto proseliti sia in Germania sia in Inghilterra.
 
Le notizie più incoraggianti vengono dalla Gran Bretagna, il Paese più sensibile forse per l'attaccamento alle mitiche cabine rosse, firmate nel '35 dall'architetto Gilles Gilber Scott, di cui i cittadini inglesi stentano a volersi disfare. Non stupisce pertanto che British Telecom abbia già ricevuto centinaia di domande di adozione da parte di piccole comunità, proprio a tale scopo.
Ma torniamo a Barcelinhos e soffermiamoci sulla riva sinistra del fiume, dinanzi alla cabina, per saperne di più. Il quotidiano PÚBLICO ci informa che "la creazione di questa risorsa culturale si deve al programma 'Libri del Cávado', una collaborazione pionieristica tra l’amministrazione di Barcelinhos, il Comune di Barcelos e la Fundação Portugal Telecom. L’idea - riferisce il giornale portoghese - è partita dalla giunta municipale, ma è stata la Fondazione PT a incaricarsi di restaurare interamente la replica londinese e di trasportarla da Lisbona a Barcelinhos". Anche la Fondazione Calouste Gulbenkian di Lisbona ha contribuito con un sussidio di 300 euro per l’acquisto di pubblicazioni.
 
"Senza questo aiuto sarebbe stato impossibile realizzare il progetto", ha dichiarato a PÚBLICO il Presidente della municipalità José Peixoto, il quale ha così descritto le finalità dell'iniziativa: “Dare vitalità alla zona costiera, integrare la biblioteca municipale e incentivare la lettura. Dev’essere - ha aggiunto - una dimostrazione della nostra biblioteca interiore”. L'amministratore locale ha poi riferito che "esiste già una base di dati per registrare tutti i libri raccolti, Il cui numero è necessariamente limitato, per una questione di spazio. Le opere disponibili saranno periodicamente rinnovate dal fondo di circa duemila libri in catalogo presso la biblioteca municipale, a rotazione."
"Eppure nella cabina - ha puntualizzato - c'è posto per un po’ di tutto, dalle riviste ai quotidiani del giorno, dalla poesia alle pubblicazioni scientifiche. Anche le lingue saranno diverse, visto che Barcelinhos è un punto di passaggio lungo il Cammino di Santiago". Ed ecco con quanto entusiasmo Peixoto descrive la reazione dei pellegrini all'incontro con la biblioteca: "Chi arriva da Macieira de Rates, si siede ai tavoli di pietra per godersi il paesaggio, un momento ideale per leggere. Con la sua vista sul fiume, sul ponte medievale e sul castello romano, questo è un luogo d’interesse dal punto di vista paesaggistico e per questo tutta la zona circostante ne è valorizzata”.

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