martedì 22 ottobre 2013

Mozambico: missione scientifica "Sky-Island" esplorerà foreste pluviali

Alla scoperta di un'area bianca nella biodiversità del pianeta

Si chiama "Sky-Island" (Isole del cielo) la missione scientifica che si addentrerà nelle foreste pluviali del Mozambico settentrionale, un'area finora inesplorata con un'enorme biodiversità tutta da scoprire, cui parteciperanno i due ricercatori del MUSE (Museo della Scienza di Trento) Michele Menegon e Fabio Pupin assieme a Simon Loader dell'Università di Basilea, a loro volta affiancati da una scienziata brasiliana e da uno studente mozambicano. La spedizione, in partenza a metà del prossimo mese di novembre, durerà otto settimane e sarà documentata da una troupe guidata dal regista e fotografo Samuele Pellecchia. Al termine ne uscirà così anche un docu-film curato dall'Agenzia Prospekt Photographers di Milano, riconosciuta tra le 20 agenzie più importanti del mondo.


A spiegare il perché di un nome che stimola la fantasia come Sky-Island, è stato l'erpetologo (studioso di rettili e anfibi) Michele Menegon rispondendo alla specifica domanda postagli dai microfoni di Radio3Scienza nell'ambito di una puntata dedicata, appunto, alla spedizione. "Perchè si tratta  -ha detto lo scienziato- di montagne molto isolate l'una dall'altra, spesso piuttosto alte, con foresta montana quasi esclusivamente sulla sommità. Queste foreste sono molto antiche e molto stabili per cui nel tempo hanno sviluppato una propria fauna e flora particolare, endemica, ognuna differente dall'altra. Funzionano quindi- ha aggiunto- come vere e proprie isole. Per gli organismi che vivono lì, attraversare le savane basse e aride che dividono le montagne, è ugualmente difficile che per un organismo di una vera isola oceanica attraversare l'oceano. A tutti gli effetti -ha ribadito Menegon- sono isole. Poi, spesso, le sommità di queste montagne sbucano dalle nuvole."

Curiosando sul sito del MUSE, non può passare inosservata l'affermazione "sul nostro pianeta esistono ancora luoghi dove nessuno è mai stato", proprio a proposito della missione Sky-Island. Concetto, questo, rafforzato da Menegon che ha definito la zona prescelta "un'area bianca sulla mappa biologica del pianeta". Colpisce i non addetti ai lavori la mole di lavoro svolto a monte per arrivare a determinare questa nuova area da esplorare, ovvero l'imponente raccolta dati delle precedenti spedizioni realizzate nell'ambito di un progetto internazionale più vasto sulla Biodiversità, in aree limitrofe a Nord del Mozambico (Tanzania, Ruanda, Congo orientale). Tra le peculiarità che queste foreste mozambicane sembrano riservare, sempre secondo lo scienziato del Muse: "Il fatto di esistere da oltre 30 milioni di anni senza mai essere scomparse, per cui tutto ciò che ci viveva ha continuato ad evolvere senza interruzione per tutto questo tempo".


Una rara opportunità per gli studiosi, in sintesi, di percorrere a ritroso la storia della vita e arrivare alle sue origini. Quanto a difficoltà o a potenziali pericoli che i novelli esploratori potrebbero incontrare, Menegon non si è detto particolarmente preoccupato. Premessa la necessità di partire allenati viste le lunghe camminate in quota che attendono il team e pur senza sottovalutare i disagi collegati al clima pluviale in periodi monsonici, si è solo augurato di non incontrare animali come bufali o elefanti: questo non perchè si tratti in assoluto di animali pericolosi, ma in quanto l'equipe- ha spiegato lo scienziato- si muoverà soprattutto di notte.

Poiché una missione scientifica, ovviamente, ha dei costi e in questo caso li ha anche il docu-film che ne verrà tratto, il MUSE ha organizzato un programma di "crowdfunding", ossia di raccolta di fondi online: una modalità nuova e inclusiva di finanziamento aperto a tutti coloro che vogliono essere partecipi, anche con un importo simbolico. La spedizione è promossa da Museo di Scienze di Trento in collaborazione con Istituto di Biogeografia dell’Università di Basilea, SANBI e National Geographic. Sponsor tecnici sono Lowa ed EuroSCHIRM, media partner WIRED.

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