venerdì 31 gennaio 2014

Brasile: Governo avvia operazioni anti-disboscamento nella terra degli Awá

Survival annuncia successo campagna lanciata il 25 aprile 2012


"Finalmente! Il Brasile avvia le tanto attese operazioni per salvare gli Awá". Così esulta Survival International - organizzazione mondiale totalmente dedicata ai popoli tribali e ai loro diritti - nell'annunciare il successo, seppure tardivo, di un'iniziativa per combattere il disboscamento illegale nei dintorni della terra awá, nell’Amazzonia brasiliana nord-orientale. Con un comunicato diffuso il 7 gennaio u.s. Survival ha reso noto che il Governo del Brasile ha avviato un’imponente operazione di terra per sfrattare gli invasori che si trovano all’interno del territorio della tribù, inviando centinaia di soldati, funzionari del dipartimento brasiliano agli affari indigeni (FUNAI), agenti speciali del Ministro dell’Ambiente e anche la Polizia.


L’operazione -commenta Survival- arriva in un momento decisivo poiché i taglialegna si stavano avvicinando sempre più agli Awá, distruggendo porzioni sempre più larghe di foresta. La denuncia di quel che avveniva, ad opera di coloni, allevatori e taglialegna illegali molti dei quali armati pesantemente, era nota da anni e si era tradotta nella grande campagna per salvare "la tribù più minacciata del mondo". Tale campagna era stata lanciata il 25 aprile 2012 dal premio Oscar Colin Firth con un video-appello sulle note del compositore brasiliano Heitor Pereira. “Stanno tagliando la loro foresta illegalmente, per il legno. Quando i disboscatori li vedono, li uccidono", denunciava Firth, aggiungendo: "Archi e frecce non hanno chance contro i fucili. E come altre volte nella storia, potrebbe finire tutto lì. Un altro popolo cancellato dalla faccia della terra, per sempre. Ma possiamo far sì -concludeva- che il mondo non lo lasci accadere".

Oltre all'attore britannico, si erano unite alla causa di Survival altre star internazionali, quali l'attrice statunitense Gillian Anderson, l’attore italiano Claudio Santamaria, il ciclista Andy Schleck, la stilista britannica Vivienne Westwood. Fondamentale, poi, l'apporto venuto dal fotografo brasiliano Sebastião Salgado che non ha certo bisogno di presentazioni e di cui "il diario portoghese" ha fatto un ampio ritratto nel post pubblicato l'8 giugno 2013. Salgado, assieme al giornalista e scrittore Alex Shoumatoff ha trascorso diverse settimane con gli Awá, per verificare e documentare l’allarmante distruzione della foresta da parte dei taglialegna armati.


Gli scatti di Salgado e la storia scioccante degli Awá -ricorda Survival- sono stati pubblicati da Vanity Fair, dal Sunday Times e dal giornale brasiliano O Globo, raggiungendo milioni di persone in tutto il mondo. Questo, in estrema sintesi, il quadro emerso e raccolto dai media: le terre degli Awá vengono distrutte a una velocità superiore a quella di qualunque altro territorio indiano dell’Amazzonia. Il Governo ha ignorato diversi ordini del tribunale che gli imponevano di espellere i taglialegna. Oggi sopravvivono solo 450 Awá, di cui un centinaio sono incontattati e si nascondono in un’area di foresta pluviale sempre più ristretta per sfuggire ai sicari che danno loro la caccia.

Sempre tra gli effetti della campagna, dopo il suo lancio, l'invio di oltre 55mila lettere al Ministro della Giustizia brasiliano per sollecitare un intervento e la diffusione del logo dell'iniziativa (la awáicon) in luoghi e monumenti di tutto il mondo: dal Pan di Zucchero in Brasile al Golden Gate di San Francisco, dalla Torre Eiffel di Parigi ai canali di Venezia. Di concerto con l’ONG brasiliana CIMI (Conselho Indigenista Missionário) era stata, inoltre, inviata un’istanza urgente alla Commissione Inter-Americana per i Diritti Umani in cui si chiedeva di premere sul Brasile per salvare gli Awá.

Concludendo: grazie a questa campagna internazionale, già dal 2012 gli Awá erano stati inseriti in cima alla lista delle priorità del dipartimento brasiliano agli affari indigeni, anche se solo da pochi giorni si è passati all'opera mentre, nel frattempo, altre aree di foresta sono andate distrutte. Meglio tardi che mai? Lasciamo ai lettori una risposta e, per chi fosse interessato alla cronistoria della campagna di Survival sugli Awá, alleghiamo il link per soddisfare ogni curiosità.



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