Dopo il successo di The Black
Power Mixtape 1967-1975, sui movimenti per i diritti civili degli afro-americani,
il regista svedese ritorna con una retrospettiva sui movimenti di indipendenza
africani.
Realizzato da Göran Hugo Olsson e
ispirato all' opera di Franz Fanon "Les damnés de la terre", il film
"Concerning Violence" è un documentario che vive di immagini
d'archivio girate in Africa tra il 1966 e il 1984, immagini che rievocano il
colonialismo e i suoi effetti devastatori. Il documentario si apre con una
prefazione che Olsson affida alla filosofa statunitense di origini bengalesi,
Gayatri Chakravorty Spivak, che dal suo studio della Columbia University,
introduce la figura di Frantz Fanon e del suo libro, uscito nel 1961 a pochi
giorni dalla sua morte e diventato in breve il manifesto della lotta
anticoloniale, I dannati della terra.
Dopo questa introduzione, una voce fuori campo inizia a introdurre il primo
capitolo del saggio di Fanon, Della
violenza, mentre le prime immagini
propongono un lustrascarpe e dei militari: “il colonialismo non è una macchina
pensante, non è un corpo dotato di ragione. È la violenza allo stato di natura
e non può piegarsi se non davanti a una violenza ancora maggiore”. Nei nove
capitoli nei quali è organizzato il documentario si alternano immagini di
diverso genere che servono a sostenere la riflessione di Fanon sul ruolo di
classe, di razza, di violenza all’interno delle diverse lotte indipendentiste. Esplorando
i momenti chiave delle lotte di liberazione – Angola, Mozambico, Tanzania -
così come i meccanismi di decolonizzazione iniziati 50 anni fa, il documentario
apporta un nuovo chiarimento sulle forme contemporanee di neocolonialismo e
sulle violenze che esso genera.
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