La storia di Carlos George Nascimento, tuttora celebrato in Cile più che in patria
Sorprendenti Azzorre.
Proseguiamo il nostro viaggio alla scoperta di interessanti figure di queste
isole. Dopo aver apprezzato col precedente post Zeca Medeiros, proprio grazie
al musicista-regista di São Miguel, facciamo conoscenza con un
personaggio davvero speciale nativo di Corvo, la più piccola e remota isola
dell’Arcipelago ovvero la più distante dal Portogallo. Medeiros sta ultimando
infatti un documentario su Carlos George Nascimento e la cosa ci incuriosisce.
Come mai la sua vita vale la pena di essere raccontata? Vediamo perché: siamo
nel 1905 quando Carlos George, a soli dieci anni d’età, decide di seguire l’esempio
di molti suoi conterranei, partiti in cerca di fortuna, e affronta la
traversata dell'Atlantico. Due suoi fratelli sono già emigrati negli Stati
Uniti e quella sembrerebbe la meta più
sicura. Invece decide di spingersi fino in Cile, sulle orme di uno zio.
Prima di proseguire il
racconto fermiamoci un attimo su questa scelta tanto avventurosa e cerchiamo di
inquadrarla. Ecco come la interpreta lo scrittore azzorriano Vamberto Freitas: «Carlos
George é o símbolo do espírito açoriano determinado, aventureiro e não
oportunista»,
afferma in un’intervista all’agenzia portoghese LUSA, aggiungendo che l’attrazione
per il Cile gli veniva dalle descrizioni del padre Carlos Lourenço che
conosceva il Sud di quel Paese in quanto
viaggiava a bordo di navi baleniere come arpioniere. L’arrivo in Cile non è
diverso da quello di altri emigranti, almeno da quelli più fortunati: si
stabilisce inizialmente a Concepción dove si impiega in una ditta che vende
frutta, poi in un Banco dei pegni. Passano oltre dieci anni prima che arrivi la
svolta decisiva della sua vita: nel 1917, alla morte dello zio Juan
proprietario della "Livraria Nascimento" di Santiago, figura tra gli
eredi.
L’idea della libreria
lo entusiasma al punto da volerla tutta per sé. Acquista le quote degli altri
eredi e, pur senza nessuna esperienza del settore, si trasferisce nella
capitale dove rinnova e rilancia la Livraria Nascimento. Ma non basta. Carlos
George si appassiona talmente ai libri e alla letteratura da gettarsi in una
nuova impresa. Fonda anche una casa editrice, la Editorial Nascimento, da
affiancare all’avviatissima libreria, divenuta punto d’incontro di
intellettuali e di aspiranti scrittori. Tra i più assidui frequentatori, uno
sconosciuto poeta che non aveva ancora pubblicato nulla, ma le cui poesie
piacevano molto al corvino: si trattava nientemeno che di Pablo Neruda. Avrebbe
mai potuto immaginare Carlos Nascimento, quando partì da Corvo, di diventare l’editore
di un futuro premio Nobel?
Livraria Nascimento |
Eppure proprio dall’Editora
Nascimento uscirono titoli come Crepusculario,
che segna l’esordio di Neruda, il celebre Veinte
poemas de amor y una canción desesperada e molti altri ancora. Aveva
certamente naso l’azzorriano, se collezionò tra i suoi autori il fior fiore
della letteratura cilena del ventesimo secolo. Basti pensare a Gabriela
Mistral, Andrés Sabélia, Francisco Encina, Pedro António González e Nicanor
Parra per citarne solo una parte. Un grande aiuto nelle scelte gli veniva dalla
moglie Rosa Elena Marquez, con cui abitualmente scambiava le impressioni,
condividendo appieno la passione per la lettura e per la cultura. Purtroppo
Rosa Elena nel 1944 morì. Quattro anni dopo, nel 1948, Carlos George fece
ritorno a Corvo e quella fu l’unica volta in cui rivide la sua terra potendo riabbracciare
due sorelle che vivevano ancora nella vecchia casa di famiglia. Dicono le
cronache che, essendo passati quasi 40 anni da quando l’aveva lasciata, temesse
di non riconoscere più l’isola, ma al contrario si stupì perché ben poco nel
frattempo era cambiato.
Si trattò solo di una
vacanza: ormai la sua vita professionale e famigliare era a Santiago del Cile
dove l’attività editoriale ferveva, mietendo successi, e nella quale era
affiancato dal figlio Carlos. Dicono i suoi biografi - il principale dei quali
è l’accademico cileno Vásquez de Acuña Marquês Garcia del Postigo con un’opera
giudicata di valenza storica O Corvino
Carlos G. Nascimento, co-arquitecto das Letras Chilenas - che l’immigrato
portoghese non fosse tanto interessato al denaro, quanto alla divulgazione
della cultura. Infatti, oltre a pubblicare libri la cui veste editoriale era
curata al punto da impreziosirli, faceva parecchie tirature a prezzi popolari
per renderli accessibili a tutte le tasche. Non a caso in Cile è a tutt’oggi
conosciuto come un pioniere nella diffusione della letteratura.
A proposito della sua
generosità, un curioso aneddoto: la prima casa di Pablo Neruda venne acquistata
proprio grazie al denaro prestatogli dall’editore con il quale i rapporti, del
resto, andavano oltre quelli professionali e furono duraturi. La famiglia
Nascimento era spesso ospite di Neruda a “Isla Negra”, una delle tre case del
poeta, destinata a diventare un giorno anche Museo. L’amicizia tra le famiglie era
suggellata dalla militanza nel Partito Comunista Cileno che accomunava le
figlie di Nascimento al premio Nobel del 1971. Unica nota stonata in questa
bella amicizia, il fatto che il poeta cileno nella sua autobiografia abbia
riservato soltanto una citazione al suo editore. Lo scrittore azzorriano
Vamberto Freitas la giudica «uma grande ingratidão»
e lamenta pure che il Portogallo «deveria conhecer melhor»
Carlos Nascimento.
Non c’è dubbio che gli
onori tributatigli dal suo Paese d’adozione superino ampiamente quelli ricevuti
in patria dove comunque si è cercato di porvi rimedio, tardivamente. Il 24 maggio
2010, no dia da Autonomia, nel corso
di una cerimonia solenne nell’isola di Corvo, Carlos George è stato insignito a
titolo postumo della medaglia al merito della Regione autonoma delle Azzorre.
Intanto il Cile continua a omaggiarne la figura, rendendogli merito per quella
sessantina di laboriosi anni svolti a Santiago dove l’editore morì nel 1966,
stroncato da un cancro. Per la cronaca, ricordiamo che la libreria e la casa
editrice gli sopravvissero solo vent’anni, per chiudere definitivamente l’attività
nel 1986. Quanto la sua memoria sia rimasta viva lo testimoniano sia l’uscita
di nuova biografia completa Nascimento,
el editor de los chilenos (2014) di Felipe Reyes, sia la mostra Nascimento, de mar a mar, una odisea
editorial inaugurata il 10 dicembre u.s. e in corso fino a marzo 2015
presso la Biblioteca Biblioteca Nacional de Chile a Santiago.
Organizzata in
collaborazione con il lettorato dell’istituto Camões nonché col Municipio di
Corvo e l’Istituto Azzorriano di Cultura, l’esposizione offre lo spunto per
omaggiare il Portogallo e le Azzorre tramite percorsi fotografici,
cinematografici e varie testimonianze storiche dei luoghi natali dell’editore.
Proprio perché sono le sue origini azzorriane il punto di partenza del nostro
interesse nei confronti di Carlos George Nascimento, chiudiamo questa seconda
tappa nell'Arcipelago con le parole del suo biografo Acuña Marquês Garcia del
Postigo il quale ne evidenzia la “portoghesità” in questi efficacissimi termini:
«a
mais genuína porque mais marítima… e muito ferida pelas despedidas dos emigrantes
e das lágrimas caídas…».
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