Poliedrico musicista e regista, da 40 anni dà lustro al mondo artistico lusofono
Azzorre queste
sconosciute, verrebbe da dire, perché di queste nove isole sperdute in mezzo
all'Atlantico non si parla quasi mai. Non fanno notizia, per dirla in termini
giornalistici, ma forse in questo sta anche tutta la loro peculiarità intrisa
di mistero. Affascinante la storia della loro scoperta e l'etimologia stessa
del nome, dovuto all'abbaglio dei naviganti portoghesi che le chiamarono Açores
convinti che i grandi uccelli avvistati a sorvolarle fossero i rapaci astori.
Di grande impatto la loro natura selvaggia, legata all'intensa attività
vulcanica che le ha disseminate di caldere e grotte, senza tuttavia privarle di
boschi che ricordano le foreste equatoriali. Qui il turismo non è mai diventato
di massa, conquistando piuttosto un'elite di veri amanti della natura.
Questa premessa, solo
per richiamare un po' d'attenzione sulle
Azzorre e cominciare a parlarne, ma partendo da dove? Da chi ci è nato e ha
contribuito a farle conoscere di riflesso, o da chi pur non essendoci nato, se
ne è innamorato e ha deciso di omaggiarle attraverso la sua opera. In altre
parole, partendo da chi ha dato lustro al mondo lusofono mettendoci quel tocco
in più, insulano e atlantico, tipico dell'Arcipelago. Andremo a conoscere
qualche personaggio con tali caratteristiche attraverso post che via via
pubblicheremo.
Il primo nome a venirci
in mente è José Medeiros, meglio conosciuto come Zeca, poliedrico artista
nativo di São Miguel che nella veste di cantautore è diventato il portabandiera
del fado insulano. Pochi giorni fa Zeca ha presentato il suo ultimo lavoro dal
titolo evocativo "Aprendiz de Feiticeiro, Imagens e Canções", un
album con venti nuovi brani. Nel corso della serata-concerto tenuta alla
Livraria Ler Devagar di Lisbona il 29 novembre u.s., presenti numerosi
musicisti portoghesi, è stato presentato anche un documentario realizzato da
Tiago Rosas in cui si rivisita la quarantennale carriera musicale di Medeiros.
Ma chi è Zeca? Nato nel 1951 nella maggiore delle isole dell'arcipelago, inizia
a 20 anni la sua attività musicale a bordo delle navi, imbarcandosi sul
"Funchal". Siamo in pieni anni '70 e come la stragrande maggioranza
dei suoi coetanei portoghesi deve svolgere il servizio militare in Angola.
Questa drammatica
esperienza segnerà la sua vita riflettendosi in gran parte della sua opera
musicale e cinematografica. Sì, perché Zeca è anche un apprezzato regista:
rientrato dal servizio militare inizia a lavorare per la tv pubblica
portoghese, con base a Lisbona, per rientrare poi nell'isola grazie alla
nascita della tv locale. Come autore di serie televisive di grande successo
diventa popolarissimo, tanto quanto lo resta musicalmente. Nel 2005 con l'album
"Torna-Viagem" viene insignito del Premio José Afonso, dedicato al
mitico autore di Grândola, Vila Morena" simbolo della rivoluzione dei
garofani, riservato ai migliori album di
musica portoghese. Per avere un'idea dell'importanza di tale riconoscimento
ricordiamo che nel 2000 ne era stata insignita Dulce Pontes.
Come definire la sua
opera musicale, la sua voce, la sua interpretazione? Peschiamo qualche giudizio
dai siti specializzati portoghesi e lo trascriviamo senza aggiungere altro,
certi che si commentino da soli. Tutti concordano nel definire la sua una
"voz gutural" per la quale è stato paragonato a Tom Waits e il suo
stile "ecléctico y abarcante". Gli viene attribuita la capacità di
trattare temi anche difficili con
"delicadeza e profundidade"
e gli si riconosce "uma semântica muito própria". Al di là
delle espressioni usate per definirlo, è chiaro che la critica musicale
portoghese iscrive di diritto Medeiros tra i riferimenti della musica lusofona.
Per questo pensiamo valga la pena ascoltarlo, o riascoltarlo se già lo si conosce,
in un brano di sicuro impatto: "Fado insulano", nella versione
realizzata assieme al rocker portoghese (continentale, essendo nato a Porto)
Rui Veloso. Ci auguriamo che la scelta sia gradita.
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