lunedì 21 marzo 2016

Dia Mundial da Poesia: lo celebriamo con Narcisa Amália de Campos

La poetessa brasiliana del secolo XIX fu abolizionista, femminista e repubblicana 



Il 21 di marzo è la giornata mondiale dedicata alla poesia. Lo è ormai dal 1999 quando a stabilirlo fu la Conferenza Generale dell'UNESCO, Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura. Per celebrarla scegliamo Por que sou forte, poesia che rende omaggio anche alla sua autrice: Narcisa Amália de Campos, donna brasiliana dalle molte doti e personalità di spicco non solo per le sue qualità letterarie anche per le sue opinioni considerate innovatrici nel secolo XIX. Nata nel 1856 a São João da Barra, nello Stato di Rio de Janeiro, fu abolizionista, femminista e repubblicana. Fu la prima giornalista professionista del Brasile. La poesia la respirò fin dall’infanzia, essendo figlia del poeta Jácome de Campos mentre dalla madre -la professoressa Narcisa Inácia de Campos- ereditò pure la passione per l’insegnamento cui si dedicò a lungo.

Riassumere in poche righe una vita tanto ricca di avvenimenti e cambiamenti, non è semplice. Vale la pena segnalare che si sposò ben due volte ed entrambi i matrimoni finirono, tanto che Narcisa Amália si decise a lasciare -pur se a malincuore- Resende, località dello Stato di Rio dove ancora bambina si era trasferita con la famiglia, per andare a vivere nella capitale Rio de Janeiro sfuggendo così alle maldicenze dell’ex marito geloso. Da fluminense divenne quindi carioca, per usare gli appellativi con cui i brasiliani distinguono chi è nato nello stato bagnato dal Rio Carioca e chi nella capitale. Sarà proprio a Rio che Narcisa Amália si farà notare come collaboratrice di giornali quali “A Imprensa” e “A República”, per fondare nel 1884 lei stessa un giornale. Distribuito come supplemento del "Tymburitá" lo chiamò “Gazetinha: folha dedicada ao belo sexo”. Qui trattò tematiche sull’emancipazione femminile e in difesa degli oppressi in generale, in primis contro la schiavitù.

L’eco dei suoi articoli si fece sentire in tutto il Brasile dove la de Campos era comunque conosciuta e apprezzata sia come poetessa, nonostante avesse pubblicato una sola opera giovanile (Nebulosas, 1872) sia come narratrice tramite un volume di racconti (Nelúmbia, 1874). Nebulosas le guadagnò l’elogio di Machado de Assis che parlava di lei come della «jovem e bela poetisa». Fu amica di diversi letterati del tempo tra cui Raimundo Correia, Luís Murat, Alfredo Sodré che frequentavano la sua casa di Resende durante il suo secondo matrimonio con Francisco Cleto da Rocha, detto anche Rocha Padeiro in quanto titolare della “Padaria das Famílias”. Molta eco ebbe, in quel periodo, la visita ricevuta da parte dell’imperatore Dom Pedro II -passato alla storia del Brasile per non possedere schiavi e considerare la schiavitù «uma vergonha nacional»- il quale aveva manifestato il desiderio di conoscerla personalmente.

Narcisa Amália morì a Rio de Janeiro nel 1924, ma resta presente nella memoria del Paese, è materia d’insegnamento a scuola ed è fonte di studi a sua volta. Secondo lo scrittore Fernando Lobato che si è basato sulle informazioni dello storico João Oscar - autore del libro Narcisa Amália, vida e poesia (1994) - la de Campos scrisse innumerevoli poesie apparse sui giornali dell’epoca e pubblicò oltre ai volumi già citati: Miragem, O Romance da Mulher que Amou, A Mulher do Século XIX.


Por que sou forte

Dirás que é falso. Não. É certo. Desço
Ao fundo d’alma toda vez que hesito...
Cada vez que uma lágrima ou que um grito
Trai-me a angústia - ao sentir que desfaleço...

E toda assombro, toda amor, confesso,
O limiar desse país bendito
Cruzo: - aguardam-me as festas do infinito!
O horror da vida, deslumbrada, esqueço!

É que há dentro vales, céus, alturas,
Que o olhar do mundo não macula, a terna
Lua, flores, queridas criaturas,

E soa em cada moita, em cada gruta,
A sinfonia da paixão eterna!...
- E eis-me de novo forte para a luta.


(Nebulosas, 1872)

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