venerdì 4 febbraio 2011

1961-2011: 50 anni dall’inizio della Guerra Coloniale in Angola

Il silenzio percorre le strade di Luanda, in Angola. Ma, mentre tutti dormono, vari gruppi di indipendentisti si preparano ad agire. Il primo si muove alle due del mattino, verso la Casa da Reclusão. Poco dopo parte l’altro, diretto alla prigione della PIDE (Polícia Internacional e de Defesa do Estado). Il terzo ha come obiettivo le Poste. Il quarto, la Settima Divisione della PSP (Polícia de Segurança Pública). Il quinto, l’aeroporto. L’obiettivo è quello di liberare i prigionieri politici che stanno per essere deportati a Capo Verde o nella Metropoli. Hanno poche armi, per questo puntano tutto sull’effetto sorpresa. E ci riescono.
Il 4 aprile 1961, esattamente 50 anni fa, aveva inizio la Guerra Coloniale e la lotta per l’indipendenza delle ex-colonie portoghesi. Questo importante evento storico, che ha innescato le lotte indipendentiste anche nelle altre colonie portoghesi e che è culminato, 14 anni più tardi, nella proclamazione dell’indipendenza dell’Angola, è alla base del libro Angola 61. Il volume, curato da Dalila Cabrita Mateus e Álvaro Mateus, rappresenta lo studio più completo sulla Guerra Coloniale finora realizzato, non solo perché rivela diverse versioni dei fatti, ma anche perché unisce le informazioni raccolte dagli archivi di Salazar e della PIDE a quelle dei processi per i crimini avvenuti in quegli anni e a due testimonianze orali. Esaminando la sollevazione del 15 marzo, l’attacco più cruento dall’inizio della guerra, utile a spiegare anche la durezza dei combattimenti futuri, i due studiosi discutono il ruolo dei principali gruppi politici indipendentisti, il Movimento Popular de Libertação de Angola (MPLA)  e l’ União dos Povos de Angola (UPA), senza dimenticare quello dei protagonisti dal lato portoghese.


PRINCIPALI AVVENIMENTI
4 febbraio 1961: con la Rivolta di Luanda ha inizio la Guerra Coloniale. Attacco alla PSP, alla prigione militare e civile e alla Emissora Oficial de Angola.
10/11 febbraio 1961:  Attacchi al centro di detenzione amministrativa di     S. Paulo e al carcere della PIDE.
23 febbraio 1961: il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite condanna per la prima volta la politica coloniale del Governo portoghese.
15 marzo 1961: altri soldati vengono inviati in Angola con l’obiettivo di rafforzare le truppe nell’ex-colonia. Lo stesso giorno, nel nord del Paese, scoppia una nuova rivolta contro i coloni portoghesi, organizzata dalla União dos Povos de Angola (UPA). Alle Nazioni Unite è approvata una mozione che condanna la situazione in Angola.
17 marzo 1961: per la prima volta, in un comunicato del Governo portoghese si fa riferimento agli avvenimenti in Angola.
18 marzo 1961: la forza aerea portoghese fa il suo ingresso in guerra.
21 marzo 1961: più di 3500 portoghesi vengono evacuati dal nord dell’Angola.
8 aprile 1961: in un incontro con gli agricoltori, Salazar commenta pubblicamente il caso Angola.
13 aprile 1961: tentativo di colpo di Stato del Generale Botelho Moniz. Conosciuta con il nome di Abrilhada, questa iniziativa ha portato alle dimissioni dei più alti capi militari.
14 aprile 1961: “Para Angola, rapidamente e em força” queste parole di Salazar segnano i 14 anni seguenti: il Portogallo non si piega ai cosiddetti “terroristi”. La guerra sarà lunga e devastante su entrambi i fronti.