lunedì 7 marzo 2011

"Natália", l'ultimo romanzo di Hélder Macedo


L'ultimo romanzo di Hélder Macedo, Natália, pubblicato dalla casa editrice portoghese Editorial Presença nel 2009, si presenta sotto forma di un diario. Il personaggio principale racconta in prima persona la ricerca della sua identità, ricostruita attraverso i ricordi confusi e frammentari del nonno materno. Natália è orfana per parte di madre e di padre, assassinati durante la guerra in Algeria dalla polizia segreta portoghese, poco prima del 1974. E costruisce le sue memorie a partire da ciò che il nonno materno le suggerisce e le racconta. Quando questo muore, Natália incontra in una cartelletta i documenti della sua nascita e tre misteriose fotografie di una giovane donna che pensa essere la madre. L'arrivo di un nuovo personaggio femminile, Fátima, conferisce una dinamica diversa alle domande di Natália. Attraverso una relazione intensa che le unisce, Fátima porterà infatti Nátalia a decostruire il mito che in gran parte il nonno aveva contribuito a creare e apre possibilità diverse rispetto al suo passato. La tendenza e il desiderio comune agli scrittori di immaginare altre vite, di creare mondi alternativi attraverso la letteratura, portano l'autore ad immedesimarsi in un universo lontano dal suo e ad affrontare il rischio di una scrittura tutta al femminile. Il libro sperimenta un punto di vista diverso rispetto ai precedenti, pur essendone una continuazione e un suo superamento. Facendo un'incursione nell'universo femminile, l'autore si mette nei panni del personaggio principale e scrive il diario nel modo in cui questo personaggio lo scriverebbe. Ciò che Natália dice, serve simultaneamente per creare gli altri personaggi dal suo punto di vista, e per caratterizzare se stessa. Oltre a narrare ciò che le succede in prima persona, Natália si interroga, nel libro, su come deve raccontare, ovvero se sia meglio optare per la forma di un diario o di un romanzo.