venerdì 10 giugno 2011

João Gilberto compie oggi 80 anni

João Gilberto è considerato uno dei padri della Bossa Nova, insieme a Vinicius de Moraes e António Carlos Jobim.
La data ufficiale di nascita della Bossa Nova è generalmente fatta coincidere con l'uscita, nel 1958, del disco Canção do amor demais della cantante Elizete Cardoso, su musiche di Antonio Carlos Jobim e testi di Vinicius de Morães, che conteneva la canzone Chega de saudade, nella quale suonava proprio João Gilberto. Il successo di Chega de saudade fu clamoroso e la canzone è considerata  il primo esempio completo di bossa nova, soprattutto per la presenza della caratteristica "batida", un modo particolare di usare la mano destra sulle corde della chitarra: senza arpeggio, ma alternando il pollice sui bassi al contemporaneo pizzicare le corde delle altre dita. La batida di João Gilberto viene definita dal musicologo Walter Garcia in questo modo «une combinaison rythmique entre la régularité de la basse et l'irrégularité des accords». João Gilberto ha inventato anche un nuovo modo di cantare, quasi sussurrando la canzone;
una testimonianza importante ci viene fornita da Ruy de Castro nel famoso libro Chega De Saudade:

Ai tempi dell’”Orfeu da Conceição”, João Gilberto, allontanatosi da Rio, non immaginava cosa stava avvenendo tra Tom e Vinicius e suonava a Porto Alegre dove conquistava il pubblico locale. Si dedicava anima e corpo alla chitarra. Sentiva di essere sul punto di tirar fuori, da quelle corde, l’insieme di accordi desiderato, che non riusciva ancora a raggiungere. Per questo si mise a suonare la chitarra giorno e notte, chiuso in camera, come preso da un’ossessione. Ripeteva lo stesso accordo milioni di volte, quasi senza la minima differenza tra un’esecuzione e l´altra... e cantando con voce più bassa, cioè senza farla vibrare, poté accelerare o ritardare il ritmo a proprio piacimento, arrivando a raggiungere il tempo desiderato. Per farlo, cambiò il modo di emettere la voce, usando più il naso e meno la bocca. Da queste prove solitarie nasce quel ritmo tipico della chitarra che semplifica la “batida”, il battere del samba - come se stesse suonando solo con i tamburelli - ma che era flessibile e sufficiente per accompagnare qualunque tipo di musica, e quindi non era solamente una cosa nuova. Era esattamente quello che desiderava raggiungere.

(Ruy Castro, Chega de Saudade - Storia e storie della bossa nova, Angelica Editore, 2005).

La chitarra di Gilberto è stata anche definita come violão gago, cioè “balbuziente”, a causa della “sfasatura” tra gli accenti ritmici dell’accompagnamento e quelli della melodia, ricca di sincopi.