giovedì 13 ottobre 2011

"Bastardia" di Hélia Correia

Alla Casa delle Traduzioni di Roma è stato presentato ieri il romanzo di Hélia Correia, Bastardia, edito in italiano da Caravan Edizioni.
L’autrice torna a dialogare con la letteratura portoghese ottocentesca: espliciti i riferimenti al romanzo di Eça de Queiroz  O crime do Padre Amaro (Bastardia si svolge nella regione di Leiria nel 1854, e nel romanzo viene citato Padre Amaro), così come è puntuale il ritorno alla memoria mitica e ancestrale di Fascinação.
"Embora os escritores e mesmo algumas das suas personagens viajassem, dando-nos hoje, assim, uma impressão de que os caminhos e os transportes funcionavam, na segunda metade de Oitocentos a maior parte das pessoas portuguesas não punha o pé fora do sítio onde nascera. O trajecto mais longo da sua vida era o que unia, todos os domingos, a casa onde morava e a capela. Estranho é que não vivessem brutamente. Tinham religião e higiene, filosofia e alguma medicina, se bem que estas palavras não respondam à exigência que hoje se faz delas. Apesar de pequeno, aquele mundo era complexo e bem organizado. Num equilíbrio gravitacional, pedaços de animismo e de volúpia circulavam, mantendo distância rigorosa do eixo que ligava o céu à terra e que continha os santos sacramentos e toda a armadura da Igreja. Conciliavam, com habilidade que já não conseguimos imitar, as noções do destino e do pecado, como o direito e o avesso de um tecido que, de qualquer maneira, nos aperta e a cuja protecção nos submetemos. O povoado nutria-se a si mesmo e muitas vezes a endogamia resultava em penosos exemplares" (pp. 11-12).
Vedi la sinossi del testo sul sito di Caravan Edizioni.
Hanno partecipato alla presentazione i traduttori del romanzo:


Vincenzo Barca, medico psichiatra, ha lavorato per più di trent’anni nei servizi pubblici di salute mentale. Parallelamente ha studiato Lingue Straniere a “La Sapienza” e ha sempre lavorato come traduttore dal portoghese, occupandosi in particolare di letterature africane di lingua portoghese. Ha insegnato Lingua e traduzione portoghese e brasiliana alla Facoltà di Lettere dell’Università “La Sapienza”. Rappresenta attualmente la Sezione traduttori del sindacato nazionale scrittori presso il CEATI e, in questa sede, fa parte di un gruppo di lavoro sulla formazione del traduttore italiano in Europa.


Serena Magi, nata a Roma nel 1981, è laureata in Letterature Comparate e Traduzione dal portoghese. È cofondatrice della casa editrice romana Caravan Edizioni. Ha tradotto per LaNuovaFrontiera Un cielo troppo blu e Il mare di Casablanca di Francisco José Viegas; in collaborazione con Vincenzo Barca, Il bambino della cascata e altre storie di Manuel Rui e Il desiderio di Kianda di Pepetela (Edizioni Lavoro).