sabato 14 luglio 2012

"The Old King", rappresentazione teatrale portoghese al Festival d'Avignon

Assistere a uno spettacolo teatrale, a un buon spettacolo teatrale, vale ancora la pena. Soprattutto se il palcoscenico è Avignone, città dallo straordinario patrimonio artistico-culturale e sede del famoso Festival d’Avignon, il più importante appuntamento artistico della Francia, con più di 40 proposte di teatro e danza.  

L’attore e regista Simon McBurney è l’artista associato del 66° Festival, fondatore della compagnia londinese Complicite. La scelta di Simon McBurney di adattare, per il Palazzo dei Papi, Il Maestro e Margherita di Mikhail Bulgakov mostra il suo desiderio di mettere in scena storie ricche e vivaci, in cui mondi diversi e fantasiosi si intrecciano, e di considerare il teatro prima di tutto come luogo di invenzione e impegno. La sua, è una delle molte opere teatrali che si ispirano a romanzi letterari: Marthaler adatta My Fair lady, dal romanzo di George Bernard Shaw; Nicolas Stemann inscena Les Contrats du Commerçant, del Premio Nobel Elfriede Jelinek; Katie Mitchell presenta Gli Anelli di Saturno, di W.G. Sebald; Kornel Mudrozcó, attraverso il romanzo Disgrace, di J.M.Coetzee, mette il relazione il tema dell’apartheid con la realtà politico-sociale ungherese; Thomas Ostermeier inscena Un nemico del Popolo, di Ibsen, Arthur Nauzyciel rappresenta Il Gabbiano di Čechov, e Stéphane Braunschweig Sei Personaggi in Cerca d’Autore di Pirandello. E ancora, spettacoli ispirati alle arti visive e performative, con Markus Öhrn, Romeo Castellucci, Steven Cohen, Jérôme Bel, e la mostra di Sophie Calle.
All’interno del ricco panorama artistico-culturale, la rappresentazione teatrale portoghese The Old King, di Romeu Runa e Miguel Moreira, esprime con forza la spinta al cambiamento, per entrare in una nuova fase, per affrontare l’ignoto. Una vitalità di stampo futurista che incastona follia e libertà, che si contrappone al progresso moderno inteso come sterile braccio di ferro continuo tra uomo e vita, tra slancio al movimento e inazione. Il cammino dell’uomo non ha senso, sembrano dire i movimenti del danzatore, a meno che non si ceda ai sentimenti di irrequietezza, al corroborante balzo verso l’ignoto. The Old King è un uomo abbandonato da Dio e dagli uomini. Siede in solitudine su un palcoscenico nel tentativo di riflettere su di sé e su ciò che lo circonda. Nonostante il tormento interiore, costruisce una piattaforma, dalla quale potrà affrontare la folla che incalza…
The Old King non è la prima coreografia portoghese a entrare a far parte della storia del Festival: nel 1985 Maria de Medeiros e Luís Miguel Cintra avevano presentato A Morte do Príncipe, tratto dall’opera di Fernando Pessoa.

Il Festival d’Avignon, negli anni, alle sole rappresentazioni teatrali di prosa, si è aperto a forme d’arte come danza, musica e arti visive. Edizione dopo edizione si sono anche ampliati gli spazi destinati alle rappresentazioni, molti all’interno del centro storico, altri al di furori della Città dei Papi. Il cortile d’onore del Palazzo dei Papi resta comunque il luogo principale e tradizionale del Festival.
Per maggiori informazioni sulla programmazione e la storia del Festival, si veda il Sito.

Nessun commento:

Posta un commento

Lascia un commento