Il 25 aprile del 1974 fu una data epica nella storia del Portogallo:
cadde infatti una delle più lunghe dittature mai conosciute da uno stato
europeo, instaurata nel '33 da António de Oliveira Salazar. Il diario
portoghese vuole rendere omaggio a questo 39/mo anniversario per non trascurare
una pagina davvero speciale, diventata nell'immaginario collettivo quasi una
favola rivoluzionaria. E' celebre infatti, nel mondo, come Revolução dos
Cravos, raro esempio di golpe militare pressoché incruento, grazie al forte
sostegno popolare su cui potè contare e persino ingentilito da garofani rossi.
Si racconta di una fioraia ambulante, a Lisbona, che la mattina del
sollevamento si trovava nella Praça do Comêrcio per vendere i garofani: prese
invece ad offrirli ai militari rivoltosi, alcuni dei quali li infilarono nelle
canne dei fucili, una sorta di invito alle truppe governative perché non
opponessero resistenza.
Anzichè ripercorrere il lungo e travagliato iter storico che portò alla caduta dell' Estado Novo, ovvero del regime di Salazar improntato all'ideologia fascista e proseguito da Marcelo Caetano che lo sostituì nel '68 quando si ritirò per ragioni di salute, il diario portoghese sceglie di commemorare quel 25 aprile attraverso tre suoi simboli. Oltre ai garofani rossi, chiaro simbolo del socialismo, lo caratterizzano anche un libro e una canzone: Il libro è "Portugal e o Futuro", la canzone "Grândola, Vila Morena". Col libro "Portugal e o futuro", uscito nel febbraio '74, il generale António de Spínola ex-governatore della Guiné-Bissau, diede voce al forte malcontento da tempo serpeggiante tra molti ufficiali dell'esercito, logorati ormai dalle lunghe guerre coloniali, dichiarandosi contro il proseguimento delle guerre d'oltremare e invocando una soluzione politica, non militare, per sanare i conflitti.
Il libro fu un caso letterario,
un best seller osteggiato dalla dittatura, ma apprezzato dalla maggioranza
della popolazione civile perché dimostrava come il fermento anticolonialista
avesse contagiato anche porzioni dell'esercito, tradizionalmente considerato
fedele al regime e senza il cui apporto difficilmente il Portogallo sarebbe
riuscito a voltare pagina. In seguito alle coraggiose tesi del libro, in cui si
chiedevano riforme, dialogo e persino autodeterminazione in luogo della feroce
repressione, Spinola fu deposto, ma la miccia era ormai accesa. Passerà ben
poco tempo, infatti, perchè i giovani militari ribelli, per lo più capitani
riuniti nel Movimento delle forze armate (MFA) e guidati dal maggiore Otelo de
Carvalho, mettano a segno il colpo di stato. Proprio Spinola sarà chiamato
quindi a guidare la Junta de Salvação Nacional Giunta, che transiterà il Paese
dalla dittatura fino alle libere elezioni.
"Grândola, Vila
Morena", è una storica canzone proibita dal regime. Fu composta nel 1971
da José Afonso che la dedicò alla
"Sociedade Musical Fraternidade Operária Grandolense", una delle
prime cooperative e associazioni operaie portoghesi duramente represse dal
regime in quanto allora illegali. Afonso aveva conosciuto questa realtà
associativa durante un concerto tenuto nel maggio del '64 a Grândola, una
cittadina della regione meridionale dell’Alentejo, e ne era rimasto fortemente colpito.
Negli anni successivi aveva unito alla musica un'intensa attività politica di
oppositore, finendo oggetto di continue censure e cadendo più volte nelle mani
della PIDE, la famigerata polizia politica salazarista.
Proprio per il suo significato
rivoluzionario, la canzone finì per diventare la colonna sonora del 25 aprile.
La mandò in onda "Limite", il seguitissimo programma musicale
quotidiano notturno dell'emittente cattolica di Lisbona "Rádio
Renascença", alla mezzanotte in punto del 25 aprile 1974. La canzone dette
così il segnale d'inizio alla Revolução dos cravos e fu anche utilizzata dai
militari, nella notte fra il 24 e il 25 aprile, come segnale di riconoscimento
fra i vari reparti. La canzone non è stata finora dimenticata né ha perso attualità:
prova ne sia il fatto che le manifestazioni del 2 marzo u.s. contro l'austerità
imposta dalla troika, cui hanno partecipato oltre un milione di portoghesi
scesi nelle strade di una quarantina di città, si sono concluse con la corale
intonazione di "Grândola, Vila Morena" i cui versi parlano di
fratellanza, uguaglianza e di sovranità popolare.
José Afonso
Grândola
vila morena
Terra da
fraternidade
O povo é
quem mais ordena
Dentro de ti ó cidade
Dentro de ti
ó cidade
O povo é quem mais ordena
Terra da fraternidade
Grândola
vila morena
Em cada
esquina um amigo
Em cada
rosto igualdade
Grândola
vila morena
Terra da
fraternidade
Terra da
fraternidade
Grândola
vila morena
Em cada
rosto igualdade
O povo é
quem mais ordena
À sombra de
uma azinheira
Que já não
sabia a idade
Jurei ter
por companheira
Grândola a
tua vontade
Grândola a
tua vontade
Jurei ter
por companheira
À sombra de
uma azinheira
Que já não
sabia a idade
Bellissima canzone e bellissima festività portoghese!
RispondiEliminaParabens
Grazie Luca! Parabens a te e a tutti!
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