Omaggiamo colui che si autodefinì “poeta e escritor por vocação”
A
Lisbona lo ricordano con una maratona di tre giorni, proprio nella Casa
Fernando Pessoa (CFP) in Campo de Ourique, grazie al Festival Desassosego
coincidente quest’anno col 125/mo anniversario dalla nascita di colui che,
pochi mesi prima di morire, si autodefinì “poeta e escritor por vocação”.
L’ultima
residenza dell’indimenticabile autore di Mensagem
ospiterà per l’occasione letture, dibattiti, proiezioni cinematografiche e
concerti oltre alla presentazione del libro Fernando Pessoa
& Ofélia Queiroz - Correspondência amorosa completa (1919 - 1935)
curato da Richard Zenith, vincitore della passata edizione del Premio Pessoa.
L’opera, che contiene lettere in gran parte inedite, è stata pubblicata dapprima
in Brasile e solo ora ha trovato un editore in Portogallo.
Di Pessoa si potrebbe parlare lungamente, analizzandone il profilo
da diverse angolazioni e già in passato il diario portoghese ha dedicato
attenzione a quella che ormai universalmente è riconosciuta come una delle
figure capitali della letteratura del Novecento. In occasione del 125/mo
anniversario della sua nascita a Lisbona -città che lascerà trascorrendo la
giovinezza in Sudafrica dopo il secondo matrimonio della madre rimasta vedova
quando Fernando aveva appena cinque anni e dove ritornerà solo nel 1905-
scegliamo di affidarne il ricordo all’autore italiano maggiormente autorizzato a
farlo.
Superfluo dire che parliamo di Antonio Tabucchi, la cui vita prese
il corso che tutti i suoi estimatori conoscono, proprio grazie ad una prima, casuale
di lettura di un libricino di poesie di Pessoa, avvenuta a Parigi negli anni ‘60.
Per sentire questo avvincente racconto dalla voce dello scrittore
italo-portoghese, alleghiamo il link della sua intervista rilasciata alla serie
“Scrittori per un anno” di Rai Educational.
Buon ascolto!
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