Per
l’Angola era già motivo di soddisfazione aver partecipato, per la prima volta,
alla Biennale d’arte di Venezia e non si aspettava di vincere. Invece è
diventata la star di questa 55/ ma edizione aggiudicandosi il Leone d'oro per
l’istallazione “Luanda, Encyclopedic City" (Luanda, Cidade Enciclopédica)
basata sulle foto di Edson Chagas e curata da Stefano Rabolli Pansera con Paula
Nascimento. Questa la motivazione dei giurati: “Per la capacità dei curatori e
dell’artista che insieme riflettono sull’inconciliabilità e complessità della
nozione di sito”. A salire sul podio della premiazione, sabato 1 giugno u.s.
per ricevere il leone d'oro dalle mani del ministro per i Beni e le Attività
Culturali Massimo Bray, è stato il ministro per la Cultura dell'Angola Rosa
Cruz e Silva. Il ministro italiano si è detto “molto contento per il
riconoscimento, poiché di quel che ho visto mi aveva molto emozionato il
padiglione dell'Angola”. Dal canto suo, il ministro angolano ha dichiarato:
"Este prémio demonstra que estamos no bom caminho".
Ma
come è riuscita l'Angola a colpire i giurati con la sua installazione?
Cerchiamo di capirlo affidandoci al comunicato ufficiale della Biennale il
quale così recita: Questa nazione si presenta al pubblico internazionale
attraverso l’opera fotografica di Edson Chagas, giovane angolano (classe 1977)
che, dopo i primi studi compiuti nel campo del fotogiornalismo, sviluppa una
propria poetica artistica al limite tra realismo e astrazione. La mostra
dell’Angola esprime già nel titolo la volontà di seguire le tematiche proposte
dal direttore della Biennale di Arti Visive Massimiliano Gioni. Edson Chagas,
attraverso l’apparecchio fotografico, descrive una città dai mille volti.
Luanda, capitale dell’Angola abitata da quasi 5 milioni di abitanti, è un
centro urbano in cui convivono moltissimi ambienti diversi in una situazione di
costante conflittualità; curioso a questo punto ricordare che il motto del
Paese centro-africano è "L’unità dà forza".
Le
fotografie presenti in mostra -riferisce ancora il comunicato- fanno parte del
corpus fotografico Found Not Taken di Edson Chagas: un progetto di recupero di
oggetti abbandonati (scarpe, giochi, elementi di arredo urbano…) ricollocati in
spazi cittadini che non presentano precisi legami con questi manufatti. Le
riflessioni dell’artista riguardano gli "inserimenti forzati" degli
oggetti all’interno di uno spazio e la loro ricontestualizzazione in ambienti
"altri" da quello iniziale. Interrogandosi sulla genesi delle
relazioni tra oggetti e individui all’interno di un’area urbana, Chagas vuole
indagare il ruolo che ha l’immaginazione nella formazione di nuovi legami.
L’artista invita inoltre il visitatore a riflettere sulle conseguenze che
questo nuovo rapporto potrebbe presentare nel tessuto cittadino.
Una
curiosità interessante per chi volesse andare a Venezia: l’installazione,
realizzata negli spazi di Palazzo Cini a Dorsoduro, interagisce con il pubblico
presentando 23 fotografie stampate in formato poster e collezionabili dai
visitatori.
Il
diario portoghese, notoriamente attento anche alle ex colonie, è
particolarmente felice di questo "Leão de Ouro" attribuito all'Angola
e per meglio consentire ai suoi lettori di partecipare seppur virtualmente
all'evento, allega volentieri sia il link del video della premiazione sia
quello del retroscena che ha portato all'allestimento del padiglione
espositivo.
Biennale, i vincitori del Leone d’oro: “Sorpresi”, Video di Dario Migliardi, La Stampa, 2-06-2013
Biennale Architettura 2012 - intervista a Stefano Rambolli Pansera, 6 settembre 2012
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