martedì 1 ottobre 2013

“E Depois matei-o”: il telefilm portoghese convince la giuria del Prix Italia 2013

Vince la sezione riservata a film tv e miniserie per il forte messaggio educativo


'Un film sulla violenza tra le mura domestiche con un forte messaggio educativo. Un esame impietoso sul modo in cui la violenza possa riguardare qualsiasi classe sociale''. Con questa motivazione “E Depois Matei-o” di Lourenço de Mello ha fatto conquistare al Portogallo il podio della 65/ma edizione del Prix Italia nella Sezione riservata a Film Tv e Miniserie. Prix Italia è il più antico e prestigioso concorso internazionale per programmi radio, tv e web (fiction, documentari, musica e rappresentazioni artistiche) che si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. All'edizione 2013, la cui cerimonia di premiazione si è svolta a Torino il 26 settembre u.s., hanno concorso oltre novanta organismi radiotelevisivi, pubblici e privati, dei cinque continenti.


Con un pizzico di campanilismo "Il diario portoghese" ha dapprima gioito per il riconoscimento ottenuto dal telefilm di un Paese attualmente abituato a salire alle cronache più per la sua difficile situazione economica che per le sue eccellenze, poi si è chiesto come mai l'opera abbia colpito tanto favorevolmente la giuria. Non è stato difficile verificare che “E Depois Matei-o”, prodotto nel 2012 dall'emittente nazionale RPT nell'ambito dell'iniziativa "Grandes Histórias - Toda a Gente Conta" con al centro il tema della violenza domestica, ha una trama davvero particolare e affascinante, pur nella sua durezza.

Il telefilm portoghese narra dell'incontro tra una donna incinta, condannata a 8 anni di detenzione per aver ucciso il marito dopo uno stillicidio di violenze subite ed una studentessa di sociologia che, saputo del caso dai giornali, la va a trovare nel carcere di Tares con uno scopo preciso: sta preparando, infatti, la tesi di laurea incentrata proprio sull'omicidio coniugale. La prima si chiama Catarina ed è interpretata dall'attrice Isabel Abreu, la seconda si chiama Susana ed ha il volto e la voce di Sónia Balacó.

Dall'incontro tra due donne, che via via possono conoscersi meglio ed entrare in confidenza fino ad abbattere le barriere difensive iniziali, scaturirà ben più che una tesi di laurea. Grazie al tratteggio che Catarina fa quando parla dei cambiamenti messi in atto da Henrique, l'uomo che alla fine ha ucciso ma che appena conosciuto l'aveva conquistata, Susana comincia a prendere coscienza delle similitudini esistenti con la sua stessa situazione sentimentale. Anche il suo compagno, come Henrique a Catarina, era apparso inizialmente "bonito, educado, um perfeito cavalheiro". Ma da un bel po' le cose sono cambiate e hanno preso una cattiva piega...

Qui i puntini di sospensione sono d'obbligo, per non svelare altri dettagli della trama togliendoci la sorpresa in caso riuscissimo, prima o poi, a vedere il film. Limitiamoci quindi a prendere a prestito altre righe tratte dalla motivazione del riconoscimento attribuito dalla giuria di Prix Italia a “E Depois Matei-o”. Eccole: "La storia ha una struttura semplice ma il ritratto psicologico della relazione tra vittima e carnefice è molto convincente. La scena culminante in cui Catarina è aggredita dal marito e alla fine lo accoltella è forte e sconvolgente. La recitazione della protagonista Isabel Abreu è magistrale e merita una citazione speciale".


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