Il
mondo dell’editoria, si sa, è un mondo competitivo, incerto, un mondo in cui
gli editori indipendenti faticano a sopravvivere, rischiando costantemente di
essere fagocitati dalle grandi case editrici già affermate, le quali, a loro
volta, devono comunque puntare su prodotti culturali che soddisfino i lettori
più esigenti, ma che allo stesso tempo siano in grado di raggiungere un
pubblico sempre più vasto. Una prima svolta nel settore editoriale in questi
tempi di crisi è rappresentata da Indies,
un laboratorio permanente di ricerca letteraria con l’obiettivo di fare
emergere le voci più nuove e più interessanti della narrativa contemporanea
italiana e internazionale. Indies – parola che vuole
suggerire appunto l’idea dell’indipendenza, valore fondamentale in questo
settore – unisce le competenze nel campo di ricerca e sperimentazione di sei editori
indipendenti (Voland, Nottetempo, Transeuropa, Nutrimenti,
66thand2nd e Zandonai) all’esperienza e alla forza di Feltrinelli. L’obiettivo è semplice ma di indubbia
importanza: pubblicare romanzi di grande qualità, presentare autori di pregio
in una veste raffinata e moderna, parlare ai lettori più forti e più curiosi,
ma contemporaneamente offrire le proposte editoriali degli indipendenti a un
pubblico più vasto possibile. Con una grafica accattivante, una dichiarata cura
nei dettagli e – particolare da non sottovalutare – un prezzo amico (dai 12 ai
14 euro), Indies ha fatto il suo debutto in libreria il 18 settembre scorso e
prevede l’uscita di sei titoli entro la fine dell’anno.
Fra i primi due romanzi pubblicati, insieme a L'albero e la vacca dell’argentino Adrián Bravi (Nottetempo/Feltrinelli) troviamo Il ritorno (Voland/Feltrinelli, traduzione di Daniele Petruccioli, pp. 224, euro 14), quarto romanzo della scrittrice portoghese Dulce Maria Cardoso ad essere tradotto in italiano; «gli altri tre – editi sempre da noi, spiega Daniela Di Sora al Corriere della Sera – non hanno avuto un destino corrispondente al loro valore. È un'autrice corposa, non facilissima, che punta molto sulla lingua e sulla ricerca». Il romanzo narra il dramma collettivo dei retornados dalle ex colonie africane all’indomani della Rivoluzione dei garofani.
Sinossi (dal sito Voland.it)
Fra i primi due romanzi pubblicati, insieme a L'albero e la vacca dell’argentino Adrián Bravi (Nottetempo/Feltrinelli) troviamo Il ritorno (Voland/Feltrinelli, traduzione di Daniele Petruccioli, pp. 224, euro 14), quarto romanzo della scrittrice portoghese Dulce Maria Cardoso ad essere tradotto in italiano; «gli altri tre – editi sempre da noi, spiega Daniela Di Sora al Corriere della Sera – non hanno avuto un destino corrispondente al loro valore. È un'autrice corposa, non facilissima, che punta molto sulla lingua e sulla ricerca». Il romanzo narra il dramma collettivo dei retornados dalle ex colonie africane all’indomani della Rivoluzione dei garofani.
Sinossi (dal sito Voland.it)
Rui
ha 15 anni e non capisce perché sono dovuti partire così tardi. È l’ultimo
aereo che lascia l’Angola prima dell’indipendenza e c’è una confusione
tremenda, gli ex coloni portoghesi quasi fanno a botte per andare via. Rui non
sa come fare, con la madre e la sorella. E papà non arriva. Rui non ha mai
visto la madrepatria. Quando scendono dall’aereo fa freddo. In Angola il freddo
non esisteva. L’albergo di lusso dove li sistemano insieme a una massa di
profughi dalle ex colonie è strano, sono tutti gentili ma distanti, sembrano in
imbarazzo di fronte a loro. E papà non arriva. Rui non sa come fare. Non sa
come fare con la madre malata, con le medicine che non si trovano, con le crisi
che incombono. Non sa come fare con la sorella che per integrarsi dimentica la
vita di prima. Non sa come fare con la moglie del portiere che lo guarda con
quegli occhi. Non sa come fare con la professoressa nuova che tratta lui e i
suoi compagni “angolani” da deficienti. Ma papà quando arriva?
L’ultimo straordinario romanzo di Dulce Maria Cardoso sui retornados dalle ex colonie dopo la Rivoluzione dei garofani. Con precisione narrativa e chiarezza di stile ammirabili, l’autrice ci svela un Portogallo in piena “restaurazione” post-dittatura. Una vicenda intensa, drammatica, raccontata attraverso gli occhi di un bambino di “ritorno” in patria, che traccia una radiografia, anche linguistica, di un paese ancora intorpidito e forse frustrato dal recente capovolgimento storico.
L’ultimo straordinario romanzo di Dulce Maria Cardoso sui retornados dalle ex colonie dopo la Rivoluzione dei garofani. Con precisione narrativa e chiarezza di stile ammirabili, l’autrice ci svela un Portogallo in piena “restaurazione” post-dittatura. Una vicenda intensa, drammatica, raccontata attraverso gli occhi di un bambino di “ritorno” in patria, che traccia una radiografia, anche linguistica, di un paese ancora intorpidito e forse frustrato dal recente capovolgimento storico.
L’autrice
Dulce Maria Cardoso è nata in Portogallo nel 1964, ma ha trascorso parte della sua infanzia in Angola. Tornata in Portogallo si è stabilita a Lisbona e ha iniziato a scrivere soggetti cinematografici e racconti. Il suo primo romanzo, Campo di sangue (Voland 2007), ha ricevuto il prestigioso Grande Prémio Acontece de Romance. Nel 2009 le è stato assegnato il Premio letterario dell’Unione Europea per il romanzo Le mie condoglianze.
Dulce Maria Cardoso è nata in Portogallo nel 1964, ma ha trascorso parte della sua infanzia in Angola. Tornata in Portogallo si è stabilita a Lisbona e ha iniziato a scrivere soggetti cinematografici e racconti. Il suo primo romanzo, Campo di sangue (Voland 2007), ha ricevuto il prestigioso Grande Prémio Acontece de Romance. Nel 2009 le è stato assegnato il Premio letterario dell’Unione Europea per il romanzo Le mie condoglianze.
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