Istituito dall'Università dell'Oklahoma è considerato il Nobel letterario nord-americano
Lo
scrittore mozambicano Mia Couto continua a mietere successi e, grazie a lui,
anche l'Africa lusofona: insignito solo pochi mesi fa a Rio de Janeiro dell'ambito
premio Camões, riservato agli autori che hanno contribuito all'accrescimento
del patrimonio letterario e culturale della lingua portoghese, spicca ora un
salto ancora più alto nel panorama mondiale. Couto si è aggiudicato infatti il
premio internazionale Neustadt 2014, considerato il Nobel nord-americano per la
letteratura.
Istituito
dall'Università dell'Oklahoma nel 1970, il prestigioso riconoscimento del
valore di 50mila dollari, ha cadenza biennale: tra i nomi illustri che hanno
preceduto Mia Couto, troviamo autori del calibro dell'italiano Giuseppe Ungaretti,
del brasiliano João Cabral de Melo Neto, dei colombiani Gabriel García Márquez
ed Álvaro Mutis, del messicano Octavio Paz, del finlandese Paavo Haavikko.
Su
chi si è imposto Couto? Questi i suoi concorrenti allo scettro in questa
edizione: l'argentino César Aira, la vietnamita Duong Thu Huong, l'americano
Edward P. Jones, l'ucraino Ilya Kaminsky,il coreano Chang-rae Lee, il
mauriziano Edouard Maunick, il giapponese Haruki Murakami, la messicana Cecile
Pined e il palestinese Ghassan Zaqtan.
Di
rigore un cenno biografico sulla figura, peraltro ormai nota e pluripremiata,
di Mia Couto il cui vero nome è António Emílio Leite Couto: nato a Beira
(seconda città mozambicana per importanza) il 5 luglio 1955 da famiglia
portoghese, ha utilizzato lo pseudonimo "Mia" sia perchè così lo chiamava
il fratello minore non riuscendo a pronunciare bene il suo nome, sia in omaggio
alla sua passione per i gatti, visto che "miar" in portoghese significa
"miagolare".
Couto
non capì subito che la sua strada sarebbe stata la scrittura: era attratto
infatti anche dalle discipline scientifiche, tanto che si iscrisse alla facoltà
di Medicina interrompendola però ad un certo punto per fare con successo il
giornalista, fino a diventare direttore dell'Agência de Informação de
Moçambique. Ripresi gli studi universitari successivamente, si laureò in
biologia, occupandosi della difesa dell'ambiente.
Esordì
letterariamente nel 1980 pubblicando alcune poesie nella raccolta "Sobre
literatura moçambicana", realizzata dal grande poeta suo conterraneo
Orlando Mendes, anch'egli biologo. Tre anni più tardi pubblicò la sua prima
raccolta personale di poesie "Raiz de orvalho", per dedicarsi poi ai
racconti ("contos"), destinati a rappresentare il maggior tratto
distintivo della sua opera per quel peculiare uso stilistico della lingua
portoghese che gli viene unanimemente riconosciuto.
Dai
racconti, di cui ha pubblicato ben sei raccolte, Couto è passato anche ai
romanzi esordendo nel 1992 con "Terra sonâmbula", un vero successo
editoriale sigillato pure dall'omonimo film del 2007 che si avvalse della
sceneggiatura cinematografica dello stesso Mia Couto. L'edizione italiana di
"Terra sonâmbula", del 2002, si deve all'Editore Guanda che nello
stesso anno ha pubblicato anche "Sotto l'albero del frangipani".
L'ultima sua opera uscita nella versione italiana è "Ventizinco"
(Urogallo, 2013), mentre il suo romanzo più recente "A Confissão da
Leoa" (Caminho 2012) non è ancora stato tradotto in italiano.
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