Il lungometraggio, scelto dal Ministero della Cultura per rappresentare il Brasile agli Oscar 2014, verrà presentato al pubblico italiano il prossimo 12 novembre
Mancano pochi giorni all’apertura di Agenda
Brasil, la manifestazione culturale dedicata al Brasile che si terrà a Milano
dall’8 al 15 novembre in diversi spazi della città. Il Diario Portoghese, dopo
avere dedicato un post agli appuntamenti del festival, vuole ora concentrare la
sua attenzione su uno dei lungometraggi previsti in programma all’interno della
rassegna CINEBRASIL: O Som ao Redor.
Primo
lungometraggio del critico e cineasta Kebler Mendonça Filho, O Som ao Redor narra dell’arrivo di una
milizia in una strada di classe media della zona sud di Recife che cambia la
vita dei residenti locali. Mentre alcuni celebrano la pace portata dalla
vigilanza privata, altri passano attraverso momenti di estrema tensione.
Lo
scenario è quello della città pernambucana, ma potrebbe essere qualsiasi centro
urbano divorato dai palazzi e dalla speculazione immobiliare, dove lo Stato
cessa di rivestire il suo ruolo di guida e dove la società si assume incarichi
che non le spettano, come quello della sicurezza. Marco Palazzini, nella scheda
critica del film sul sito di Agenda Brasil, spiega: “Se è vero che una delle
principali linee interpretative di questo film denso di significati, in cui
ogni inquadratura e ogni suono hanno una collocazione precisa, è riconducibile
all’auscultazione della nuova middle-class
globale, con le sue paure di vedere invasi e perturbati i propri spazi,
Mendonça Filho individua decisamente tale universalità a Recife, nello
specifico brasiliano. O Som ao Redor
si apre infatti con una serie di foto in bianco e nero sulla vita in una
piantagione di canna da zucchero – un tempo la base dell’economia del
Pernambuco, dominata da un’esigua élite di “colonnelli” – per passare subito
agli ambienti asettici, racchiusi entro architetture “brutte anche se
fotogeniche”, riproducibili nella loro standardizzazione e il cui skyline può essere richiamato
esplicitamente dalla geometrica disposizione di bottiglie svuotate: in questi
condomini che si nega siano abitati da fantasmi (ma la realtà è più complicata)
si consuma l’esistenza di una borghesia in espansione, ma non riconciliata”.
O Som ao Redor procede
per accumulo di dettagli apparentemente slegati nella cornice di una storia
corale – comunque con le sue figure di riferimento – con una trama divagante,
almeno fino all’esplosione finale. Una riflessione sulla storia recente del
Brasile, sulle sue tensioni sociali e razziali e sulle sue contraddizioni.
Decisivo
il suono (diretto da Nicolas Hallet e Simone Dourado), il cui ruolo viene messo
in evidenzia fin dal titolo: “non c’è una colonna musicale” –continua
Palazzini- “ma un “tappeto sonoro” incessante e sapientemente costruito (rumori
di costruzioni, latrati, elettrodomestici, voci, sirene ed echi del traffico),
soprattutto capace di superare le barriere a illusoria protezione delle sfere
più intime”.
Statuetta
come Miglior Film e Migliore Sceneggiatura
al FestRio 2012, vincitore alla 36/ma Mostra Internazionale del Cinema
di São Paulo, premi al Festival de Gramado, O
Som ao Redor è stato inserito dal critico A. O. Scott del The New York
Times nella lista dei dieci migliori film del 2012. Fuori dal Brasile ha
partecipato a 70 Festival.
Guarda il trailer del film: http://www.osomaoredor.com.br/trailer
Qualche
nota biografica di Kleber Mendonça Filho: nato a Recife nel 1968, è regista,
produttore, sceneggiatore e critico cinematografico. Dopo la Laurea in
Giornalismo presso l’Universidade Federal
di Pernambuco, ha collaborato con diverse testate giornalistiche, è diventato
responsabile della sezione cinema alla Fondazione Joaquim Nabuco e direttore
artistico del Janela Internacional de Cinema do Recife. Si è dedicato in
seguito alla carriera cinematografica: numerosi i cortometraggi da lui diretti,
tra cui A Menina do Algodão
(co-diretto insieme a Daniel Bandeira, 2003), Vinil Verde (2004) e Eletrodoméstica
(2005). I suoi film gli sono valsi più di 120 premi in Brasile e all’estero e
sono stati selezionati in diversi festival cinematografici. La sua prima
esperienza nel lungometraggio è il documentario Crítico, che impiega otto anni per essere realizzato. Il regista acquista
notorietà quando il film O Som ao Redor
viene incluso nella lista dei 10 Migliori Film dell’anno sul The New York
Times, al fianco di Django di Quentin Tarantino e Lincoln
di Steven Spielberg. Il Financial Times nel 2013 lo cita tra i 25 brasiliani
che meritano attenzione.
La
proiezione di O Som ao Redor è
prevista per martedì 12 novembre, alle ore 21.00, presso il MIC (Museo Interattivo del Cinema)
Tutti
i dodici film previsti nella rassegna cinematografica saranno proiettati in
lingua originale con sottotitoli in italiano presso il MIC e saranno presentati
dal critico cinematografico Marco Palazzini.
MIC
– Museo Interattivo del Cinema
Viale
Fulvio Testi, 121
Tel.
0287242114
Biglietto
di ingresso adulti: € 5; € 3 con Cinetessera
Biglietto
di ingresso bambini: € 3; un adulto + un bambino € 6
Per
maggiori informazioni su orari, prezzi e indicazioni stradali, si veda il sito del MIC
Per
maggiori informazioni sul programma della manifestazione e sulla rassegna
cinematografica, si veda il sito dell’associazione culturale Vagaluna.
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RispondiEliminaVAGALUNA è un’associazione culturale no profit nata nel 2011 con lo scopo di promuovere la ricerca e la valorizzazione dei diversi linguaggi artistici (cinema, teatro, fotografia), con un’attenzione particolare allo scambio internazionale.
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