lunedì 28 aprile 2014

Lisbona: la storia del “guarda-freio” del mitico tram “eléctrico 28” diventato scrittore

Rafael Santos, così felice del suo lavoro da trasformarlo prima in blog e poi in libro



Di questi tempi trovare qualcuno entusiasta del proprio posto di lavoro, in Portogallo, sembra una scommessa. Dopo la dieta imposta dalla Comunità Europea il potere d'acquisto si è drasticamente ridotto e il malcontento dilaga. Magari chi un lavoro anche mal retribuito ce l'ha, se lo fa andar bene ritendendosi già fortunato, ma da lì all'entusiasmo il passo è lungo. C'è un "lisbonese doc" che invece considera il suo lavoro il più bello del mondo e non lo cambierebbe con nessun altro, come dichiara sorridente nel corso delle numerose interviste rilasciate da quando ha acquisito gran notorietà. "Il diario portoghese" ha il piacere di raccontare la sua storia a chi tra i suoi lettori non abbia già avuto modo di conoscerla.

Si chiama Rafael Santos, ha 30 anni, è nato nel quartiere dell'Alfama dove tuttora vive e il suo sogno era di fare il videoreporter. Aveva anche iniziato a lavorare in quel settore, collaborando con alcune emittenti televisive, ma la crisi "remava contro" e non gli consentiva di trasformare quell'attività in un posto di lavoro stabile. Così Rafael ha cominciato a muoversi anche in altre direzioni e tentato un concorso alla Companhia Carris de Ferro de Lisboa, l'azienda cittadina di trasporto pubblico che cercava conducenti. Nella domanda Rafael aveva espresso la preferenza come "guarda-freio", cioè guidatore dei mitici tram gialli, ma allora erano disponibili ruoli solo per "motorista de autocarro" cioè guidatori d'autobus. Il caso ha voluto che fosse selezionato e da lì è iniziata la vera svolta della sua vita. Dopo la trafila dell'apprendistato e l'esperienza iniziale alla guida di vari mezzi di superficie (autocarros) cioè da "motorista", a partire dal 29 giugno 2010 ecco che gli arriva a sorpresa un nuovo incarico: condurrà l'Eléctrico 28, tram simbolo della città, diventando così "guarda-freio"  di un mezzo conosciuto in tutto il mondo.


Non c'è, infatti, turista passato da Lisbona che non sia salito sulla sferragliante vettura gialla che affronta pendenze di oltre il 14% con raggi di curvatura inferiori ai 10 metri, attraversa vicoli stretti (becos) di appena 4 metri lungo il cuore della vecchia città, per gustare dai finestrini un panorama mozzafiato tra il fiume Tejo e le colline. Una gita di 40 minuti complessivi per 35 fermate e un'ardua scarpinata risparmiata spesso a costo di sballottamenti e scossoni, ma essenziale per chi voglia raggiungere, ad esempio, mete come Nossa Senhora de Graça, Miradouro de Santa Luzia e Il Castello de Sao Jorge, per citarne solo alcune. L'"Eléctrico 28" circola dall'alba alle 23 lungo un percorso, tanto affascinante quanto difficoltoso, che nessun altro mezzo può affrontare.

Oltre ai turisti, viaggiano a bordo di questo tram i frequentatori abituali che si recano al lavoro, a scuola, alla cattedrale Santo Antonio da Sé e un po' dovunque. Il conducente trascorre l'intero arco di servizio coi suoi passeggeri, immerso come loro in un clima squisitamente popolare, caratterizzato anche da panni stesi ad ogni balcone e da auto parcheggiate in imprevedibili posizioni. Rafel Santos apprezza ogni dettaglio di quel tragitto e non gli pesa nemmeno il dover scendere a girare a mano lo scambio, ogni volta che il comando elettrico s'inceppa. Il tram è "come una giostra" per Rafael che mentre guida su e giù per l'Alfama, osserva e ascolta. Gli spezzoni dei discorsi dei passeggeri sono altrettante storie di vita che lo colpiscono. Perché lasciarsele scappare? Finito il lavoro, si dedica a mettere in fila per iscritto i ricordi e nasce così il Blog auto-biografico  "Diário do Tripulante", un modo anche per riprendere il filo con la sua passione per il giornalismo che pareva essersi definitivamente spezzato.

Ma la cosa non finisce qui: il Blog riscuote tanta popolarità che un editore pensa di trasformarlo in un libro. Per "Fonte da Palavra editora" esce infatti nel 2012 il "Diário do Tripulante - As melhores histórias e aventuras". Gli aneddoti che riempiono e vivacizzano il libro sono tanti, uno per tutti il ricordo della sera di Natale in cui a bordo dell'"Eléctrico 28" fino alla chiusura di servizio, si trovavano solo in due: il conducente e un anziano passeggero che non aveva nessuno con cui condividere quella festività. Per sentirsi meno solo, da lisbonese doc come Rafael, quel signore aveva pensato che il modo migliore per passare la sera della Vigilia fosse salire e scendere in mezzo ai vecchi becos, tra case piene di vita e pietre fatte di storia. Magari anche condividendola, ipotizziamo noi, con un "guarda-freio" sempre disponibile e sorridente come Rafael Santos.

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