Combattere la macchina responsabile della miseria dei centri urbani, formare militanti e unire tutte le forze in grado
di porre le basi per una società nuova, anche attraverso l’occupazione
di terreni abbandonati. Questi, in sintesi, sono gli obiettivi del Movimento dos Trabalhadores Sem-Teto, nato nel 1990 con il
fine di combattere la speculazione immobiliare.
A San Paolo, almeno 15.000
manifestanti, 30.000 secondo gli organizzatori, sono scesi in piazza sabato
scorso (24 maggio) per chiedere più alloggi, protestare contro gli sprechi
legati ai mondiali di calcio e denunciare la speculazione immobiliare in corso.
“Copa sem povo, tô na rua de novo!”, recita uno
degli slogan. Più di 250mila
persone sono a rischio o hanno già perso la propria casa. L’altra
faccia dei Mondiali è dunque questa: espropriazioni, sfratti, espulsioni di
favelas e famiglie povere.
La Coppa del Mondo non è nemmeno cominciata e già ci sono gli sconfitti - si legge sul sito del MSTS -, in Brasile sono migliaia le famiglie vittime della Copa. Ma la resistenza continua.
La Coppa del Mondo non è nemmeno cominciata e già ci sono gli sconfitti - si legge sul sito del MSTS -, in Brasile sono migliaia le famiglie vittime della Copa. Ma la resistenza continua.
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