sabato 10 gennaio 2015

Portogallo: è “corrupção” la palavra do ano 2014, seguita da “xurdir”

Il popolare sondaggio di Porto Editora giunto alla sua sesta edizione



È “corrupção” la palavra do ano 2014 in Portogallo. Una parola di facile comprensione ad ogni latitudine del mondo, ma evidentemente molto sentita anche nel Paese caro al nostro Blog, tanto da venire votata dal 25% dei 22.000 che hanno partecipato alla tradizionale iniziativa di Porto Editora, giunta alla sua sesta edizione. Quello con la palavra do ano è un appuntamento divenuto popolare in Portogallo dove la casa editrice Porto è considerata una sorta di patrimonio linguistico tramite la diffusione dei suoi vocabolari, noti sotto il nome di Infopédia e diffusissimi nella versione on-line, strumento indispensabile per chiunque studi o pratichi la lingua portoghese.

Nell’annunciare il risultato, ecco come Porto Editora definisce la parola eletta nel 2014: «Corrupção é um “nome feminino”, de origem latina, corruptione. Significados: “1. Acto ou efeito de corromper ou corromper-se; 2. Decomposição física de alguma coisa; putrefação; 3. Modificação das características originais de algo, adulteração; 4. Figurado: acto de corromper moralmente; perversão; 5. Estado do que é corrompido; 6. Uso de meios ilícitos para obter algo de alguém; suborno». La scelta caduta su corrupção non ha stupito più di tanto gli organizzatori del sondaggio che così la giustificano: «Os vários casos de suspeita de corrupção que foram sendo conhecidos ao longo do ano passado, e a consequente atenção dada pelos media que alimentou debates e conversas, terão influenciado a escolha feita pelos portugueses».

Corrupção ha battuto “xurdir”, seconda classificata col 22%. Questo termine riflette efficacemente il sentire comune diffuso nei Paesi in crisi economico-occupazionale, visto che nell’accezione comune significa «lutar pela vida, trabalhar sem descanso». Da notare che questo termine è ritornato da poco d’attualità, ripescato da antiche usanze soprattutto regionali poiché appartiene alla “língua mirandesa” parlata nel Nordest del Paese. Internazionale invece la parola terza classificata, con uno scarto minimo di voti rispetto a “xurdir”, anch’essa intorno al 22% circa. Si tratta di “selfie”, ovvero l’ossessivo autoritratto scattato dagli smartphone e fatto circolare in rete sia da vip sia da anonimi cittadini.

Fortissimo invece lo scarto di voti per tutte le altre sette parole in lizza, rimaste al di sotto del 10%. Andiamo per ordine: “basqueiro” (8%) termine informale sinonimo di “grande ruído ou agitação”, seguita da “ébola” col 6%, spauracchio di contagio temuto in larga parte dell’Occidente negli ultimi mesi. Più insolito il termine piazzatosi al sesto posto col 5% “cibervadiagem” che indica un fenomeno in costante aumento, vale  a dire “a vadiagem on-line feita durante o horário de trabalho ou escolar”. Non ha bisogno di traduzioni invece “jihadismo” (4%) circolato e temuto non meno di ebola. Pari merito al 3% si sono attestate le parole “banco”, “gamificação” e “legionela” (3%). Se banca e legionella non necessitano di spiegazioni, vale la pena soffermarsi invece su “gamificação”, termine decisamente moderno in quanto si riferisce all’utilizzo del meccanismo tipico dei giochi, estremamente diffusi in rete, da parte delle aziende che riescono ad ottenere in tal mondo maggiori risultati commerciali.

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