sabato 28 febbraio 2015

Scrittori lusofoni: per la prima volta anche Macao presente al V incontro UCCLA svoltosi a Luanda

Rappresentanti di tutti i Paesi chiedono a gran voce «più visibilità e libera circolazione opere»



Bella rosa di scrittori lusofoni quella riunita a Luanda tra il 21 e il 23 gennaio u.s. nel quinto incontro organizzato dall’UCCLA (União das Cidades Capitais de Língua Portuguesa). Un’edizione, questa, con due importanti novità: per la prima volta la riunione è stata ospitata in Angola, a Luanda, spostandosi dalla brasiliana Natal dove tradizionalmente si svolgeva. Coincidenza ha voluto che l’incontro si inserisse nell’ambito delle celebrazioni per i 439 anni dalla fondazione della capitale dell’ex colonia portoghese. Per la prima volta vi hanno partecipato ben 17 scrittori in rappresentanza di tutti i Paesi di lingua portoghese, inclusa la new entry Macao.

Gli occhi erano puntati in particolare sull’ospite macaense, che costituiva una novità, mentre tra gli altri convenuti c’era famigliarità ormai consolidata. Miguel Senna Fernandes si è trovato infatti a tu per tu con colleghi - provenienti da altri angoli del mondo il cui denominatore comune è la lingua parlata seppure con accenti diversi - che conosceva solo per fama. Citiamo tra questi: Marco Guimarães (Brasile), José Luís Tavares e João Lopes Filho (Capo Verde), Tony Tcheka (Guinea Bissau), Ungulani Ba Ka Khosa e Suleiman Cassamo (Mozambico), José Carlos Vasconcelos e José Fanha (Portogallo), Conceição Lima (São Tomé e Príncipe ), Luís Cardoso detto Takas (Timor Est). Nutrita la pattuglia angolana composta da Albino Carlos, António Fonseca, Carmo Neto, Conceição Cristóvão, Manuel Rui Monteiro e capeggiata da Pepetela (Premio Camões 1977).

Tema centrale di questo quinto ELLP (Encontro de Escritores de Língua Portuguesa) “As Cidades na Literatura” diviso e analizzato in tre sottotemi: “As Migrações e as Cidades”, “Dinâmicas, Transformações e Ambiente Social” e “A Infância nas Cidades”. Vista la scarsa attenzione mediatica riservata all’evento difficile reperire informazioni sulle singole testimonianze portate nel corso dei lavori dai partecipanti, ciascuno con la sua peculiarità connessa a età, provenienza ed esperienza difficilmente paragonabili. Per aver un’idea dello spirito che ha animato le giornate di lavoro non ci resta che attingere qualcosa dalla stampa locale o dagli scarni comunicati degli organizzatori.

Miguel Senna Fernandes
Partiamo dal nuovo adepto, Miguel Senna Fernandes, il quale ha affrontato il fenomeno della migrazione a Macao, spiegando i cambiamenti che i movimenti migratori hanno apportato. «Questa è una città di passaggio per eccellenza, è stato storicamente sempre così. Un luogo - ha detto tra l’altro - dove abbiamo visto andare e venire gente di ogni genere e proveniente da tutto il mondo. Oggi la migrazione è molto diversa. Le persone che vengono qui hanno il potere di modificare le condizioni di vita, non solo cambiando l’identità di Macao, ma apportando - ha aggiunto - nuove grandi sfide, estendendole a campi come la letteratura». A suo giudizio «il campo letterario ha un ruolo chiave nel registro memoria di Macao, indipendentemente dalle migrazioni. Anche se le persone si perdono nel mezzo delle turbolenze migratorie, vi è un ancoraggio proprio che registra il tempo, risorsa fondamentale per capire Macao».

Senna Fernandes ha fatto notare che la Regione «non ha mai avuto una tradizione di letteratura simile nella concezione a quella della letteratura portoghese o inglese. Solo negli ultimi 10 anni - ha precisato - si è cominciata a delineare la necessità di identificarsi nella scrittura di Macao in portoghese». Ha infine dichiarato di «non considerarsi uno scrittore», perché sarebbe «difficile esserlo in Macao, dove facilmente si è presi dallo sconforto, a causa della scarsa proiezione delle opere».

La scarsa visibilità delle opere letterarie in portoghese e la loro limitata circolazione, persino tra gli stessi Paesi lusofoni, è stata denunciata coralmente dagli intervenuti tanto che nel comunicato diffuso a conclusione dei lavori gli stessi hanno proposto di istituire un riconoscimento per la produzione letteraria in lingua portoghese delle città che fanno parte della UCCLA (União das Cidades Capitais de Língua Portuguesa), nonché di porre allo studio la creazione di un meccanismo che permetta la libera circolazione delle opere di scrittori lusofoni.

Luis Cardoso
Questi due aspetti chiave sono ben evidenziati dal poeta portoghese José Carlos Vasconcelos e dallo scrittore timorense Luis Cardoso. Vasconcelos, prendendo come esempio il premio Camões, vale a dire il più prestigioso riconoscimento della lingua portoghese, ha sostenuto che «la cerimonia di premiazione dovrebbe avere un altro tipo di proiezione e dovrebbe essere accompagnata da analoghe edizioni del premio in ciascun Paese di lingua portoghese». Cardoso ha riferito di aver avuto colloqui con l’Ambasciatore del suo paese a Luanda per una futura divulgazione in Angola della letteratura di Timor Est. Quanto appunto alla letteratura dell’ex colonia, ha precisato che «è ancora in costruzione. Stiamo facendo - ha detto - una campagna in favore di una letteratura di Timor in portoghese e in lingua Tetum, le due lingue ufficiali di Timor Est».

Nessun commento:

Posta un commento

Lascia un commento