sabato 1 agosto 2015

Festival Film Locarno 2015: la significativa presenza di cineasti brasiliani e portoghesi

Occhi su Heliópolis di Machado a Piazza Grande e su Garoto di Bressane fuori concorso



Folta e significativa presenza di cineasti brasiliani e portoghesi al prossimo Festival del film di Locarno, giunto quest’anno alla 68/ma edizione. Già lo scorso anno Il diario portoghese aveva curiosato nel ricco programma dell’importante rassegna elvetica, scandagliando le varie sezioni per individuare, appunto, la partecipazione di esponenti della cinematografia lusofona. L’appuntamento estivo nella cittadina medievale affacciata sulle sponde del Lago Maggiore ai piedi delle Alpi ticinesi, che quest’anno va dal 5 al 15 di agosto, è assurto ormai al gotha delle rassegne internazionali di cinema e particolarmente apprezzato dai cinefili più raffinati. Il solo fatto di venire selezionati e approdare a Locarno è di per sé un riconoscimento, una medaglia al merito indipendentemente da un premio finale, il più prestigioso dei quali consiste nel caratteristico pardo d’oro, simbolo del Festival.

Sulla scia delle prime indiscrezioni finora circolate, particolare attesa circonda la prima mondiale di Heliópolis del regista brasiliano Sérgio Machado che verrà proiettato nella sezione "Piazza Grande", cuore pulsante dell’evento che ogni sera accoglie nel suo magico scenario una platea di 8.000 spettatori. Affascinante la storia narrata dal film: Laerte, interpretato dall’attore bahiano Lázaro Ramos, è un violinista di talento. Non essendo ammesso all’Orchestra sinfonica dello Stato di San Paolo, deve ripiegare sull’insegnamento e diventa maestro di musica all’istituto scolastico della grande favela di Heliópolis. Nonostante le difficoltà, la forza trasformatrice della musica e l’amicizia nascente con gli allievi adolescenti gli apriranno la porta verso un nuovo mondo.

Non meno attenzione viene riservata a Cosmos, inserito nella sezione “Concorso Internazionale”: benché dietro la macchina da presa del film ci stia il regista polacco di culto Andrzej Zulawski e la storia sia basata sull’omonimo romanzo di Witold Gombrowicz, si tratta di un lungometraggio marcatamente portoghese. La coproduzione franco-portoghese si deve infatti al lisbonese Paulo Branco e il film è stato girato interamente tra Sintra, Mafra e Covilhã. Pure il cast non ammette dubbi sulla nazionalità, basti citare Ricardo Pereira, António Simão e Victoria Guerra.A presiedere la sezione “Cineasti del presente” è il regista brasiliano Júlio Bressane, di cui parleremo più avanti anche per il progetto speciale fuori concorso che ha curato. Tra i film a concorso in questa sezione segnaliamo Olmo e Gaivota (Olmo & the Seagull), in prima mondiale. Si tratta del secondo lavoro della regista brasiliana Petra Costa, affiancata per l’occasione dalla danese Lea Glob in una coproduzione mista tra Brasile, Danimarca, Portogallo e Francia.

La sezione “Pardi di domani” dedicata ai cineasti promettenti include i due cortometraggi brasiliani História de uma pena di Leonardo Mouramateus e O teto sobre nós di Bruno Carboni, oltre ai due portoghesi Maria do mar di João Rosas (vincitore della competizione nazionale “Curtas Vila do Conde” 2015) e O que resta di Jola Wieczorek. Benché quest’ultimo sia frutto di una coproduzione Austria-Portogallo e per di più firmato da una regista polacca, a giudicare dalla sinossi pubblicata sul programma ufficiale, si presenta come squisitamente portoghese. Leggiamola insieme: «Che fine fanno i ricordi, le esperienze dei membri di una famiglia quando la casa che abitano viene svuotata, venduta? Attraverso i carteggi di un simbolico nucleo familiare portoghese emerge la storia dell’ultimo secolo di un paese ricco di cultura, contraddizioni e drammi, che rischiano di perdersi, un pezzo di mobilio per volta».

Fitta di presenze lusofone pure la sezione fuori concorso dedicata agli shorts, con ben tre prime internazionali: Noite sem distância di Lois Patino (Portogallo/Spagna) riaccende la memoria su un paesaggio nelle montagne di Gerês, al confine tra Portogallo e Galizia, dove per secoli si è praticato il contrabbando; The glory of filmmaking in Portugal (A Glória de Fazer Cinema em Portugal) di Manuel Mozos (Portogallo) ci riporta al 1929 e indaga sulla lettera, rimasta misteriosa, inviata dallo scrittore portoghese José Régio a Alberto Serpa in cui esprimeva il suo desiderio di fondare una casa di produzione e dedicarsi alla realizzazione di film; Undisclosed recipients di Sandro Aguilar (Portogallo) è senza dialoghi e dalla sinossi criptica che recita «prima e dopo quel secondo bacio».

Torniamo infine al già citato regista brasiliano Júlio Bressane cui si deve il progetto speciale fuori concorso intitolato Tela Brilhadora. Lo stesso cineasta nativo di Rio de Janeiro e considerato uno dei maggiori esponenti del cinema novo, presenta in prima mondiale il suo film Garoto ispirato al racconto L’assassino disinteressato Bill Harrigan di Jorge Luis Borges. Tutti brasiliani e in prima mondiale anche gli altri film del progetto. O espelho (The Mirror), opera prima di Rodrigo Lima, è l’adattamento dell’omonimo racconto di Machado de Assis. O prefeito (The Mayor) di Bruno Safadi narra di un ipotetico sindaco di Rio de Janeiro che, spinto dalla volontà di entrare nella storia, decide di separare la sua città dal Brasile e fondare un nuovo Stato. Con Origem do mundo (Origin of the World) il regista Moa Batsow tenta di far conoscere le iscrizioni preistoriche del Brasile per salvaguardarle. I testi sono di Bernardo Silva Ramos, un pioniere nella scoperta e nell’interpretazione dell’arte preistorica.

Conclusa la carrellata sulla partecipazione di cineasti appartenenti alla cultura di cui si occupa il nostro Blog, doveroso rendere omaggio al Festival del film Locarno che, lungo i suoi 68 anni di storia, ha saputo conquistarsi un posto di primo piano nel panorama delle grandi manifestazioni cinematografiche offrendo una programmazione eclettica. Geograficamente situato al crocevia di tre grandi culture europee (italiana, tedesca e francese), con il suo vasto pubblico multiculturale, il Festival di Locarno rappresenta un trampolino di lancio per nuovi film provenienti da tutte le parti del mondo, nonché un’occasione d’incontro fra talenti emergenti e nomi già prestigiosi.

Nessun commento:

Posta un commento

Lascia un commento