domenica 29 novembre 2015

80 anni fa moriva a Lisbona Fernando Pessoa, 100 anni fa nasceva la rivista “Orpheu”

Si celebra sia il poeta dai molti eteronimi sia l’avvento del modernismo portoghese-brasiliano


Sono trascorsi 80 dalla scomparsa di uno dei più rappresentativi poeti, narratori e aforisti del XX secolo. Il 30 novembre 1935 moriva infatti all’Hospital de São Luís dos Franceses di Lisbona Fernardo Pessoa, dopo essere stato ricoverato d’urgenza per una pancreatite acuta. Nato nella capitale portoghese il 13 giugno 1888, aveva solo 47 anni. Certi che Pessoa -come i suoi celeberrimi eteronimi Álvaro de Campos, Ricardo Reis e Alberto Caeiro- siano arcinoti ai lettori del nostro Blog, con questo post ci limitiamo a rendergli un riconoscente omaggio. Non mancano le iniziative per ricordarne la figura e l’opera. Un’opera vastissima e celebre a livello mondiale soprattutto grazie proprio agli eteronomi, protagonisti indiscussi della sua narrazione letteraria: oltre a quelli più noti sopra citati e all’altrettanto noto semi eteronimo Bernardo Soares, dallo studio dei suoi innumerevoli manoscritti ritrovati (“un baule pieno di gente”, per dirla con Tabucchi) sembra essere emerso un numero di cosiddetti “fittizi” intorno ai 130 e destinato forse ad aumentare via via che si approfondirà la ricerca.

Indipendentemente dal numero degli eteronimi, la peculiarità di Pessoa resterà impressa nella storia della letteratura per una capacità senza eguali di vivere sia la propria vita sia molteplici vite immaginarie, tanto che il suo traduttore e ammiratore Antonio Tabucchi nella prefazione al libro “Una sola moltitudine” -Volume I/mo (Adelphi 1979) si chiede addirittura: “E se Fernando Pessoa avesse finto di essere Fernando Pessoa? Le prove -continua- non le avremo mai”. “Credo che Pessoa -aggiunge ancora Tabucchi- sia il personaggio più straordinario della letteratura. Su di lui regnerà sempre il mistero, un mistero tanto più grande quanto più lo sentiamo vicino a noi, eppure così lontano, inarrivabile”.

Quanto all’anniversario della morte, va detto che quest’anno la commemorazione è amplificata dalla coincidenza col 100/mo anniversario della nascita della rivista “Orpheu”, di cui Pessoa fu una prestigiosa firma assieme ad altri poeti di spicco come Mário de Sá-Carneiro, Alfredo Pedro Guisado, Armando Côrtes-Rodrigues, Ângelo de Lima e Raul Leal. Collaboratore prezioso della rivista fu anche lo scrittore-pittore Almada Negreiros. Nonostante la sua brevissima vita -ne uscirono solo due numeri- “Orpheu” lasciò un’impronta intellettuale molto forte iniziando quel movimento modernista portoghese-brasiliano che riuniva letterati e artisti noto sotto il nome, appunto, di “Geração de Orpheu”.

Fra le celebrazioni promosse nel mondo lusofono, quelle su cui ci concentriamo benché per la sua statura l’autore portoghese sia conosciuto e omaggiato in ogni dove, da segnalare che la Fondazione Saramago assieme alla Casa Fernando Pessoa ha organizzato a Lisbona un programma itinerante di letture in strada oltre a performance teatrali al Teatro São Luiz e al Teatro da Cornucopia nel Bairro. Il giorno 30, ingresso libero alla Casa che porta il suo nome. Voluta dalla Câmara Municipal de Lisboa e inaugurata nel 1993, la Casa è situata in campo de Ourique, il bairro dove il poeta trascorse gli ultimi 5 anni. Vero e proprio centro culturale grazie a biblioteca ricca di 1200 titoli, auditorium, sale espositive in cui sono raccolti oggetti personali e d’arredo appartenuti a Pessoa ora patrimonio municipale, la Casa -leggiamo sul sito ufficiale- si presenta a chiunque venga a visitarla come “um pequeno universo polivalente” e la sua stessa architettura trasporta il visitatore nel “labirinto pessoano”.

Tra gli oggetti di culto della cui vista possono godere i suoi ammiratori: la macchina da scrivere, il comò, numerosi blocchi di appunti e i famosi occhiali da cui non voleva mai separarsi come testimoniano i suoi ritratti. Non a caso, altra forte attrazione per gli appassionati è il suo celeberrimo ritratto realizzato da Almada Negreiros nel 1954, di forte significato simbolico in quanto congiunge idealmente i due esponenti della “Geração de Orpheu”. Per i 100 anni della “revista extinta e inextinguível” -come recita la presentazione delle celebrazioni- il quadro è stato ricollocato in uno spazio privilegiato, in modo da poter osservato in ogni suo dettaglio, da ogni punto di vista.

Non meno sentito è il duplice anniversario in Brasile dove tra le numerose iniziative ci hanno colpito sia l’esposizione internazionale “Nós, os de Orpheu” nell’ambito della 11/ma edizione di “Fliporto – Festa Literário Internacional de Pernambuco” di Olinda dedicata specificamente alla  portata di rinnovamento culturale della rivista, sia la Mostra allestita nel Museu do Estado de Pernambuco (MEPE) di Recife intitolata “Fernando Pessoa – uma coleção”. Questa mostra costituisce un’occasione rara per i visitatori in quanto viene esposta la collezione personale dell’avvocato e scrittore pernambucano José Paulo Cavalcanti, autore del volume “Fernando Pessoa - Uma Quase Autobiografia” (Editora Record, 2011) con cui si è aggiudicato il prestigioso Prêmio Jabuti 2012 nella categoria autobiografie.

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