Unica data italiana per lo show “Dois amigos – Um Século de Música” per i 50 anni di sodalizio
«Per quanto possa
sembrare strano, viene a volte da augurarsi l’approvazione di una legge che
obblighi i cantanti a esibirsi periodicamente dal vivo in versione
esclusivamente acustica. Non solo perché la norma fungerebbe da severa
selezione all’ingresso (nella categoria, e ce n’è bisogno), ma soprattutto perché
aumenterebbe la possibilità di vivere due ore di pura magia come quelle
regalate da Caetano Veloso e Gilberto Gil nel loro concerto di sabato sera alla
Villa Arconati di Bollate (Milano)».
Così scriveva
Tommaso Pellizzari sul Corriere della Sera il 12 luglio 2015, all’indomani della
tappa milanese del tour europeo dei due compositori bahiani per i 50 anni del
loro sodalizio. Pare che il suo auspicio si sia avverato piuttosto velocemente,
visto che venerdì 6 maggio 2016 all'Auditorium Parco della Musica di Roma -nella
Sala Santa Cecilia alle 21- Caetano e Gil torneranno per un concerto
straordinario, unica data italiana.
Come resistere,
da appassionati dei “dois titãs”, all’impulso di condividere l’emozione sul
Blog che del resto non è nuovo a occuparsi delle loro esibizioni? Superfluo
ripetere oggi parole già dette e ben note a chi ci segue: siamo convinti che
ben poco ci sia da svelare della gigantesca storia musicale, personale, sociale
e politica che contraddistingue sia Gilberto sia Caetano. Si sa, ormai è leggenda.
Ci limitiamo quindi a stimolare chi ne abbia la possibilità, oltre al
desiderio, affinché non perda questo nuovo evento casomai si fosse lasciato
sfuggire il più ricco tour italiano del 2015. Dalle stringate informazioni
emerse finora, deduciamo che a Roma si potrà assistere al concerto preparato
per celebrare i 50 anni di sodalizio intitolato “Caetano&Gil – Two friends,
a century of music” con cui finalmente sono tornati ad esibirsi in coppia dopo
21 anni.
Lo show di Roma,
organizzato da Amadeus Entertainment e BM, sarà l’occasione di rivivere i
successi musicali di entrambe le carriere, il cui repertorio accuratamente
scelto sarà accompagnato esclusivamente dal suono delle loro voci e delle due
chitarre. Possiamo scommettere che dal mix creato ne uscirà quello che in
Brasile si chiama uno «showzaço» espressione efficacissima per rendere l’idea
di uno spettacolo superlativo. Chiunque li abbia ascoltati dal vivo sa bene che
la presenza degli appassionati italiani, sommata a quella dei lusofoni
residenti in Italia coi brasiliani in testa, riesce ad amplificare il clima del
concerto aggiungendo vitalità -se mai fosse necessario- all’energia trasmessa
dai quasi (incredibilmente) 74enni sul palco.
Fedeli all’impegno
di non ripercorrere qui le tappe con cui gli artisti si sono imposti a livello brasiliano
e mondiale, fin dal celebre movimento Tropicália co-fondato tra gli altri con
Gal Costa e Tom Zé alla fine degli anni ’60 ma osteggiato dalla dittatura,
peschiamo invece dal sito dell’Auditorium Parco della Musica di Roma uno spunto
che ci appare curioso. Due virgolettati inseriti nel comunicato dell'Auditorium
rispondono alla domanda: come Caetano vede Gil e viceversa. Ve li riproponiamo.
CAETANO: «Gil è
un grande inventore che non deposita i brevetti. Esercita il suo grande talento
con fin troppa modestia, e il suo disprezzo innocente verso la sua stessa
grandezza sono due facce di una luna mezza nera e mezza nascosta, che è la sua
stessa musica. Ciò che capisco di Gil oggi: per lui, essere un musicista è
sempre stato qualcosa di ordinario, un’indole innata che non gli ha mai
richiesto troppo lavoro. Vuole discutere di ciò che circonda la musica; insieme
ai suoi colleghi vuole studiare una strategia politica di interferenza
all’interno del mercato, col risultato di “deprovincializzare” e modernizzare
il Brasile. Inoltre, Gil una volta ha dichiarato che, invece di affinare la sua
percezione armonica, avrebbe preferito suonare le percussioni».
GIL: «Con Caetano
è sempre un alternarsi di momenti emozionanti (come con il maestro João
Gilberto) e momenti più da ‘guerriero’ (come nel rock ‘n’ roll). Sempre teso al
raggiungimento collettivo dello stato Zen e della completa felicità del
pianeta. Con Caetano è sempre stato un affrontare la vita così com’è,
indipendentemente dal fatto che ci si trovi in un viaggio aereo o in un rituale
Candomblé, che sia essa espressione di civiltà o della mentalità selvaggia. Con
Caetano è sempre stato amore e amicizia».
Per chiudere, un
suggerimento: visto che i loro concerti registrano sempre il sold-out, chi
volesse assicurarsi la serata unica e straordinaria del 6 maggio si affretti. Ascoltarli
dal vivo riserva emozioni speciali non paragonabili a quelle, comunque
impagabili, che regalano gli album. A questo proposito, chissà se quanto
invocato sempre da Tommaso Pellizzari sul Corriere si avvererà con la stessa
rapidità del loro ritorno in Italia. Ecco come chiudeva il suo resoconto sulla
serata di Villa Arconati, nel pezzo intitolato “Caetano Veloso e Gilberto Gil
due ore di magia acustica in concerto”: «Il concerto è finito e oltre a un
sacco di felicità lascia solo una domanda: non si potrebbe avere anche una
legge che obblighi Gil&Veloso a fare un album da questo concerto?».
Facciamo nostro questo desiderio.
Il video di Caetano Veloso e Gilberto Gil Expo in città
al Festival Villa Arconati di Bollate (Milano):
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