lunedì 28 febbraio 2011

Addio a Benedito Nunes

"Lo Stato del Parà ha perso una delle sue personalità più illustri". Jornal do Brasil.

Benedito Nunes è morto ieri mattina nell'Hospital Beneficente Portuguesa di Belém, aveva 80 anni ed era internazionalmente riconosciuto come uno dei pensatori contemporanei più importanti.

Benedito José Viana da Costa Nunes, nato a Belém do Parà il 21 novembre 1929, ha ricevuto nel 1987 il premio Jabuti, nella categoria Estudos Literários, grazie allo studio dell'opera di Martin Heidegger, culminato nel volume Passagem para o Poético. Nel 2010 ha ricevuto il Prêmio Machado de Assis.
Critico letterario, filosofo, saggista e scrittore, Benedito Nunes ha insegnato letteratura e filosofia in diverse università brasiliane, francesi e statunitensi. È stato uno dei fondatori della Faculdade de Filosofia do Pará, più tardi unita alla Universidade Federal do Pará (UFPA). Nel 1998, nominato Professor Emérito, ha ricevuto inoltre il  Prêmio Multicultural Estadão.

sabato 26 febbraio 2011

Spunto di riflessione

Sarà che quello portoghese è un popolo particolarmente incompetente nella gestione degli interessi comuni, così come dicono i giornalisti sulle pagine dei quotidiani? Il Portogallo sta vivendo una condizione di crisi e di decadenza culturale senza precedenti? Il destino del Portogallo ha soluzione? Cosa vuol dire “identità portoghese” e, provocatoriamente, esiste un'identità portoghese? Queste sono alcune delle domande su cui si sono interrogati gli intellettuali più importanti della cultura portoghese nel corso dei secoli. Lungi dal trovare una risposta esaustiva e esauriente, proveremo a riportare le opinioni di alcune delle personalità più brillanti su un tema tanto controverso quanto dibattuto.
Antero de Quental, considerato il fondatore del pensiero moderno portoghese, e sicuramente una delle personalità più importanti del XIX secolo, vive il paradosso di una nazione periferica, lontana dai centri culturali europei (Francia, Gran Bretagna e Germania), ma che, allo stesso tempo, comincia a prendere coscienza di se stessa e della propria cultura. Causas da decadência dos Povos Peninsulares è il tema della seconda delle Conferenze do Casino, un ciclo di conferenze che si sono tenute a Lisbona nel 1871, in cui l'autore espone le ragioni del ritardo economico e culturale portoghese e spagnolo a partire dal XVII secolo. Antero de Quental e la sua generazione sentono il bisogno e il desiderio di affrancarsi dall'autocompiacimento della mitologia nazionale e l'esigenza di un rinnovamento profondo nel modo di essere portoghesi.
Eduardo Lourenço rifiuta perentoriamente la definizione di António Sérgio, secondo il quale “il Portogallo è il regno della stupidità” e raccoglie la lezione di Antero de Quental. Sebbene il Portogallo si trovi in un certo ritardo culturale ed economico rispetto all'Europa, secondo Eduardo Lourenço, non esistono oggi ragioni che giustifichino una visione tanto pessimista del futuro portoghese, così come, in un mondo tanto globalizzato, non ha più senso parlare di centro-periferia all'interno dell'Europa.
Pessoa, alla domanda “chi è l'uomo portoghese?”, risponde dicendo che esistono tre tipi di portoghesi: il primo è colui che “trabalha obscura e modestadamente em Portugal e por toda a parte de todas as partes do Mundo”: il governo non si interessa di lui, esiste perché esiste. Il secondo tipo è colui che governa il paese: nessuno ha niente a che vedere con il governo, pertanto questo tipo di portoghese è colui che non è. Il terzo è il portoghese delle scoperte, simboleggia ciò che è stato e non è mai tornato: è la nostalgia del portoghese che ci fu un tempo, e che, se Dio vuole, ci sarà un giorno. In comune questi tre tipi hanno: il predominio dell'immaginazione sull'intelligenza, il predominio dell'emozione sulla passione, l'istinto di adattamento. Questi tre tipi di portoghesi riuniscono caratteristiche che, secondo il momento storico e le circostanze, possono essere positive o negative. Sono questi aspetti che hanno portato i portoghesi all'apogeo o alla decadenza.
Chiudiamo con l'immagine del tutto positiva dello scrittore Hélder Macedo. Per descrivere l'identità portoghese utilizza la metafora dei colori: la tela che rappresenta l'identità portoghese è una tela in cui sono presenti tutti i colori, ma in cui il colore bianco è quello predominante, il colore del futuro, delle possibilità infinite.

giovedì 24 febbraio 2011

"Correntes d'Escritas": giornata di apertura

Si è aperta ieri la 5 giorni di eventi culturali Correntes d'Escritas a Póvoa de Varzim con l'assegnazione dei premi letterari (Pedro Tamen, con O livro do sapateiro, e Ana Filipa Cravina dos Rei, con la poesia Esquecimento sono solo alcuni dei nomi vincitori) e la presentazione della Rivista Correntes d'Escritas X, dedicata a Luísa Dacosta, una “poveira de coração”. Ospite d'onore della giornata Eduardo Lourenço, che ha definito Correntes d'Escritas “un fenomeno culturale, che compie 12 anni e che continua ad essere un punto di riferimento per tutti coloro che fanno o si interessano di letteratura. Un luogo privilegiato di riunione per gli scrittori di lingua portoghese, all'interno dello spazio lusofono. E' un onore è un piacere partecipare a quest'evento e trovarmi ancora una volta in questa città”. A chiusura della sessione, José Macedo Vieira, Presidente della Camera Municipale, ha manifestato la sua preoccupazione per il mondo della cultura in questo momento di crisi. Riferendosi alla disparità nella distribuzione di reddito in Portogallo ha affermato che il sistema che ha prodotto queste disuguaglianze si trasforma, cambia, ma non muore, al contrario delle sue vittime. Ha continuato la riflessione chiedendosi da dove venisse il male che tanto affligge le nostre economie e le nostre società: nell'Etica, o meglio, nella mancanza di Etica nelle nostre vite quotidiane. La prima giornata di Correntes d’Escritas è continuata nel pomeriggio con la Conferenza di Laborinho Lúcio e le tavole rotonde, a cui hanno partecipato Aida Gomes, Almeida Faria, Eduardo Lourenço, Fernando Pinto do Amaral, Maria Teresa Horta e Ricardo Menéndez Salmón.

martedì 22 febbraio 2011

Vincitori del premio SPA


Sono stati resi noti i vincitori del Prémio SPA, organizzato dalla Sociedade Portuguesa de Autores insieme con la RTP. Il premio, suddiviso nelle categorie Cinema, Radio, Televisione, Danza, Musica, Teatro, Letteratura e Arti Visive, è stato assegnato, per quanto riguarda il cinema, al regista João Botelho per il suo “Filme do Desassego”, invece, nella categoria musica, il vincitore è il pianista Mário Laginha.
Nella sezione letteratura, Gonçalo M. Tavares si è aggiudicato il premio Melhor Ficção Narrativa con Uma viagem à Índia, mentre Depois de Dezembro di António Carlos Cortez e A contradição humana di Afonso Cruz hanno vinto, rispettivamente, il premio Melhor Livro de Poesia e Melhor Literatura Infanto-juvenil.
Ecco l’articolo del Público
.

lunedì 21 febbraio 2011

Tatiana Salem Levy, scrittrice brasiliana contemporanea

Tatiana Salem Levy è considerata una delle scrittrici più importanti del panorama letterario brasiliano. Esordisce nel 2007 con il romanzo A chave de Casa (Portogallo, Cotovia, 2007; Brasile, Record, 2007), vincitore del premio São Paulo Literatura nel 2008, e di cui verrà fatto un adattamento cinematografico ad opera del regista Toniko Melo. Il libro è stato tradotto in vari paesi, fra cui Spagna, Francia e  Turchia. Uscirà a breve nelle librerie italiane per la casa editrice Cavallo di Ferro. La scrittrice è in attesa della pubblicazione del suo nuovo libro Silêncio (Brasile, Record). 

Di seguito, il link dell'intervista alla scrittrice sul suo nuovo romanzo.

domenica 20 febbraio 2011

Perchè oggi è domenica


Tutte le lettere d'amore sono
ridicole.
Non sarebbero lettere d'amore se non fossero
ridicole.
Anch'io ho scritto ai miei tempi lettere d'amore,
come le altre,
ridicole.
Le lettere d'amore, se c'è l'amore,
devono essere
ridicole.
Ma dopotutto
solo coloro che non hanno mai scritto
lettere d'amore
sono
ridicoli.
Magari fosse ancora il tempo in cui scrivevo
senza accorgermene
lettere d'amore
ridicole.
La verità è che oggi
sono i miei ricordi
di quelle lettere
a essere ridicoli.
(Tutte le parole sdrucciole,
come tutti i sentimenti sdruccioli,
sono naturalmente
ridicole).

Tutte le lettere d'amore, Fernando Pessoa

Roberto Vecchioni, ispirandosi a questa poesia, ha scritto una bellissima canzone dal titolo Le lettere d'amore.